“Odissea di cuoio”: alla scoperta del calcio a casa di Aiace

La rubrica sul calcio ellenico “Odissea di cuoio”, firmata da Giancarlo Libero Falletta, ci avvicina al largo della capitale. Due isole, due squadre che traggono la loro ispirazione da Aiace, il valoroso personaggio omerico che ha ispirato anche la più famosa sqaudra dell'Ajax di Amsterdam.

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Articolo di Giancarlo Libero Falletta07/11/2025

Aiace è uno dei personaggi più importanti dei poemi omerici, protagonista assoluto del “ciclo epico”. Secondo il racconto era tra i più valorosi dell’esercito acheo, dotato di una stazza e di un coraggio fuori dalla norma. La sua patria sarebbe stata l’isola di Salamina, la principale tra quelle del Golfo Saronico e quindi, è l’uomo perfetto per continuare con la nostra “Odissea di cuoio” alla scoperta del calcio in Grecia. Aiace da il nome al club di Salamina, ma anche al più famoso Ajax e questa è un storia che lega indissolubilmente i due club.

Non solo Salamina però. Poco più a sud c’è Egina con il suo club principale che porta nel nome tutto l’orgoglio territoriale e che oggi vive una profonda ristrutturazione progettata per alzare il livello competitivo dell’isola.

Due anime quindi: Salamina con le sue origini da una parte, Egina e il suo attaccamento al golfo dall’altra. Una convivenza forzata, un dualismo che preclude anche la partecipazione a terze squadre perchè troppo identitaria e identificativa. Il tutto in una porzione di mare dove si è scritta la storia dell’uomo con la famosa battaglia tra greci e persiani. Il tutto ad un passo dal Pireo e da Atene.

Golfo Saronico: l’amore per il calcio ad un passo da Atene

Salamina ed Egina guardano alla capitale e all’Attica pur non facendone realmente parte. Partendo in traghetto da Perama – sobborgo del Pireo – si arriva in meno di un quarto d’ora, ma anche traghettando dal porto principale rimaniamo sotto l’ora di viaggio. Questo ha consentito alle due isole di essere assorbite e anche considerate un distaccamento  di Atene, divenendone luogo di villeggiatura. Panathinaikos e AEK Atene hanno quindi inevitabilmente bonariamente contagiato i tifosi locali, distraendo soprattutto i giovani di oggi dalle vicende del calcio locale.

Non era così prima e oggi qualcosa si muove in direzione dei club isolani per fortuna. Se c’è un evento, una data che ha messo sulla mappa Salamina e il golfo, dobbiamo tornare necessariamente a 52 anni fa. Il 13 giugno 1973 una selezione del grande Ajax di Cruyff, Neeskens e Rep giocò un’amichevole in Grecia. Ma non contro il Panathinaikos – che allora era la più forte – o contro le altre grandi del paese.

I Lancieri sbarcarono a Salamina per affrontare l’Ajax locale. La sfida si conclude 2-0 per gli olandesi con doppietta di Johnny Rep, ma quella partita è rimasta nella memoria dei circa 6000 spettatori che assieparono le gradinate allora.

Rep, intervistato successivamente sulla strana scelta per un’amichevole estiva, ammise che era stata una richiesta di molti di loro quella di poter giocare contro l’Aias Salamina. Motivo? Una mossa necessaria e dovuta alla ricerca delle vere origini del club. Una scelta di gruppo, mossa dalla voglia di onorare il piccolo club isolano. Altro sintomo di come in quegli anni gli olandesi fossero davanti a tutti per davvero.

Questa è quindi la percezione che l’Aias Salamina ha avuto e in parte ha ancora, malgrado le pochissime stagioni in serie B e una vita recente passata per lo più nei campi regionali. Questo è stato l’apice di un club fondato nel 1931 che deve il suo nome all’eroe epico e che tra gli anni ‘60 e gli anni ‘70 ha vissuto i momenti migliori riempiendo gli spalti dello stadio “Nikos Grammatikos”.

Più in generale, il club isolano è stato presenza fissa e vincente nelle categorie regionali del Pireo. Una bacheca ricchissima fatta da 20 campionati e 2 coppe regionali. Con le dinamiche del calcio moderno, i cambiamenti veloci e le difficoltà economiche nazionali, gli ultimi 30 anni dell’Aias Salamina sono stati tutto tranne che epici.

Quella di quest’anno è infatti l’ottava partecipazione al campionato di serie C e l’obiettivo è entrare ai playoff bissando l’ottimo 4º posto nella stagione 2020/2021. L’inizio di campionato dei biancoblu è stato incoraggiante, e il club del Presidente Panagiotis Papadimitriou dopo aver meritato la vittoria dello scorso campionato regionale sa che bene che quest’anno sarà fondamentale mantenere la categoria.

L’altra faccia del golfo è Egina e la sua squadra: il Saronikos. Figlio della fusione tra l’AO Saronikos e l’AE Aiakos avvenuta nel 2012, il club ha ripreso la storia del primo dei due genitori. Ciò ci permette di attribuire ai biancoblu la palma di unico club isolano ad aver giocato nelle categorie nazionali e gli anni d’oro, corrispondono allo stesso periodo dei rivali di Salamina.

La bacheca è meno ricca dei cugini più a nord visto che la prima coppa regionale è stata vinta soltanto nella stagione 2007/2008, ma l’esperienza internazionale è comune. Infatti il Saronikos può vantare di aver disputato – anche vinto – un’amichevole contro gli inglesi del Colchester nel 1984 con il risultato di 4-1. Certo, non può essere paragonabile all’Ajax degli anni ’70, ma ad Egina sono molto orgogliosi di questa esperienza ed è giusto che sia così.

La rivalità vera del golfo è però quella di Salamina tra il già citato Aias e l’Ambelakiakos, club biancorosso di Ampelakia comune a est dell’isola. Piccola ma orgogliosissima realtà locale, vanta una storica partecipazione alla serie C nazionale nella stagione 2018/2019. Esperienza breve considerata l’immediata retrocessione (10° posto a fronte di 13 squadre), ma se cercate un posto in cui un campionato anche se finito male è rimasto e rimarrà nella storia, questo è quello giusto.

Avreste mai pensato che la passione per il calcio, in un luogo così vicino alla capitale, conoscesse colori diversi da quelli dell’Olympiacos, del Panathinaikos o dell’AEK Atene?

 

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