Nando Salvati: il difensore che faceva sforbiciate
La storia del primo vero talento calcistico di Scampia. Ad un passo dalla serie A. Il difensore col vizio del gol. Un ragazzo di Scampia che ha fatto sognare generazioni.
Ferdinando Salvati in azione Non ricordo l’anno. Ricordo solo che era estate. E c’era il torneo. La scuola è finita. Le vacanze durano 3 mesi e a luglio, ogni maledetto luglio, il rione si riempie per il torneo più bello del mondo. Torneo di cui non abbiamo foto, non abbiamo video, che sparirà con noi e la nostra memoria. Per questo scrivo, per chi verrà.
Io sono seduto su un muretto. Quando un ragazzo della Cianfa di Cavallo fa per la prima volta il suo debutto in campo. Il suo nome è Nando Salvati. Nanduccio per gli amici. C’è tanta attesa intorno a questo ragazzo. Tutti ne parlano bene dai tempi dell’Arci Scampia, poi dritto nelle giovanili del Napoli.
Porte di ferro. Tubolari quadrati. Pericolosissimi. Per la prima volta assisto in vita mia ad un gesto tecnico di una bellezza straordinaria. Nando riceve palla, stoppa di petto, si alza da terra quasi fosse un cigno, sforbiciata e gol. Non cade sull’erbetta, non cade sul terreno, cade su mattonelle. Ecco, quella è stata la prima volta che il pallone mi ha tolto il fiato. E ho pensato: mi piacerebbe un giorno fare una roba del genere. Ma non ci sono mai riuscito. Avevamo dieci anni ed eravamo fottutamente innamorati del talento di questo ragazzo che sapeva fare tutto. Punizioni, dribbling, giocare a calcio a 11 e a calcio a 5. Giocare in difesa a 11 e in attacco a 5. Nando Salvati è stato il primo vero talento di Scampia. Il primo in cui tutti abbiamo creduto. C’erano le classifiche dei più forti e poi c’era Nando. Una categoria a parte. Sul finire degli anni Novanta è il compagno di reparto di Paolo Cannavaro negli allievi nazionali del Napoli. Gigi De Canio nel 2001 lo chiama in prima squadra. E’ stato ad un centimetro dal giocare in serie A con la squadra del suo cuore, della sua città. Poi ha militato in serie C col Giugliano, con l’Arezzo, con l’Arzanese. Ha fatto la storia del calcio campano. Casertana, Forza e Coraggio, Gladiator, Pianura, Neapolis, Turris, Puteolana e tante altre squadre. Un difensore col vizio del gol. Oltre 50. Le sue punizioni sono memorabili. Poi accade che a 37 anni ci arriva davvero in serie A, ma quella maltese, tra le fila della Senglea Athletic. Nando avrebbe meritato la serie A e c’è gente della sua generazione, coi piedi di legno e con le “buttate” alle spalle, che sono arrivati lontano non avendo un decimo della qualità di Nando. Oggi è dirigente del Giugliano Calcio, si occupa di giovani, ma gioca ancora nelle squadre minori che si battono per il suo quartiere.
Mi piace ricordare anche suo fratello Giggino. Nando era un fenomeno, ma Giggino porca troia a calcio a cinque era porno. Era troppo bello da vedere, io ho giocato contro Giggino Salvati della Cianfa e più di qualche volta mi ha umiliato, ma non mi sono arrabbiato perché lo faceva con tale maestria, con tale inganno, che mi faceva arricreare.
Questi due fratelli non hanno avuto una vita facile, non sono cresciuti in un quartiere normale, però coi piedi che “che cazzo si sono firati di combianare”.
Per quelli che non li hanno mai visti giocare, per quelli che oggi li chiamano signori, che magari li vedono con la panzetta, a voi, giocatori di Nintendo Switch, a voi dico: E che vi siete persi.
