Caro Lozano, me pare proprio Pascal Passaguaje
Prima il rischio di perdere un occhio, poi il dente, poi il Covid e ora la lussazione alla spalla. Hirving Lozano pare proprio Pascal Passaguaje.
© “LOZANO” – FOTO MOSCA
Hirving Lozano sogna e fa bene. Vuole i grandi club come il Real Madrid o il Barcellona. È giusto che sia così, è lecito avere ambizioni e sarebbe intellettualmente disonesto pensare che la massima aspirazione di un calciatore possa essere quella di giocare nel Napoli. Sogna Lozano e fa bene anche a noi, perché se realmente vuole raggiungere certi obiettivi, prima ha bisogno di dimostrarlo qui. Sogna la camiseta blanca, ma per ora l’unica divisa bianca che ha visto è quella degli infermieri che lo curano, per un infortunio o per un altro.
“Me pare Pascal Passaguaje”
Il Chucky quest’anno più che la bambola assassina pare Pascal Passaguaje. Chi? Nella tradizione napoletana Pasquale Passaguai definisce un soggetto negativo, lamentoso e incredibilmente sfortunato. La sua figura è perpetuamente afflitta da problemi, sciagure e malanni di ogni genere. Guai, appunto. Per risalire alle origini del detto, è necessario tornare indietro di qualche secolo, precisamente nell’Ottocento. Il Pasquale a cui si riferisce la locuzione era una maschera, un personaggio teatrale ideato da Antonio Petito, attore e commediografo napoletano divenuto celebre per le sue interpretazioni di Pulcinella. Tale Pasquale Barilotto raffigurava nelle sue opere per l’appunto una persona sciagurata, tra il serio e il buffo, sempre indaffarata a lamentarsi dei propri tormenti, reali o fittizi che siano. Per ovvi motivi, dunque, appellato come Passaguai.
Dal teatro alla vita quotidiana il passo fu molto breve ed ecco che Pasquale Passaguai, in men che non si dica, da maschera divenne definizione di un proprio modo di essere e di affrontare la vita. Un’etichetta applicabile più o meno ironicamente ad una persona a seconda di situazioni e comportamenti rispondenti a quei determinati tratti peculiari. Nel nostro caso, Hirving Lozano sembra essersi calato perfettamente nella parte.
Lozano Passaguaje
Ogni sosta per le Nazionali e ogni ritorno in Messico, porta in consegna all’esterno ex PSV un nuovo guaio. In estate fu protagonista del terribile infortunio al volto nell’impegno di Concacaf Gold Cup contro Trinidad e Tobago. Nell’occasione, il messicano si incuneò come suo solito nella difesa avversaria, ma poi, sbilanciato, perse l’equilibrio e si andò a schiantare rovinosamente con il viso sul ginocchio del portiere in uscita. I primi attimi furono tremendi, con il calciatore steso per terra privo di sensi e sanguinante. Poi, fortunatamente, la situazione rientrò dopo qualche secondo anche grazie all’intervento dello staff medico. Se l’è cavata con un grande spavento e un intervento chirurgico per ricucire la ferita in prossimità del sopracciglio. Tragedia sfiorata, perché sarebbe bastato qualche millimetro più in basso e avrebbe rischiato l’occhio sinistro.
Non fu molto diversa la dinamica del successivo infortunio accorso a dicembre, nella partita di Europa League contro il Leicester. Solito dribbling, solito equilibrio precario, solito scivolone e ancora una volta scontro frontale con l’incolpevole Ndidi. Il volto di Lozano sbatte violentemente sulla possente coscia del centrocampista nigeriano. Anche in questo caso seguono attimi concitati, con il calciatore in evidente difficoltà e copiosamente sanguinante dalla bocca. Ancora una volta esce in barella e con il collo immobilizzato, in attesa di capire l’entità del trauma. Se la cava di nuovo: l’unico danno dell’impatto è la perdita di un dente.
Altro ritorno in Messico ed altro guaio per il Chucky. Stavolta è il turno del Covid. Tornato in patria per festeggiare con la famiglia le vacanze natalizie, Lozano risulta essere positivo al tampone dopo aver accusato dei lievi sintomi. Dal 28 dicembre, l’esterno del Napoli riesce a negativizzarsi solamente l’11 gennaio, a distanza di due settimane. Forse una delle quarantene più lunghe registrate in Serie A dal provvidenziale arrivo dei vaccini.
Altro giro in Messico, altro infortunio
E giungiamo infine all’attualità. Altro giro in Messico e altro infortunio. Nella sfida valida per la qualificazione ai Mondiali in Qatar del 2022 contro Panama, Lozano viene scaraventato per terra dopo un regolare scontro corpo a corpo con un difensore avversario. La prestanza fisica non è certo un punto forte del Chucky. Come spesso accade, anche in questa circostanza ricade in maniera scomposta sul prato dello Stadio Azteca. Il calciatore richiama immediatamente l’intervento dello staff sanitario della Nazionale, portandosi la mano al braccio destro. La diagnosi è scontata: lussazione alla spalla.
Ancora da capire i tempi di recupero del messicano, che al momento sembrano presentare una forbice che va dalle quattro alle otto settimane. Molto dipenderà dagli ulteriori esami che svolgerà una volta tornato in Italia e che chiariranno l’eventuale presenza di lesioni di carattere tendineo o legamentoso. Proprio come accadde per la lussazione riportata da Osimhen nell’ottobre 2020. La situazione non sembra grave, ma in quel caso i tempi si allungherebbero ancor di più.
Tirando brevemente le somme, nel giro di pochi mesi Lozano è stato sottoposto ad un tour de force di notevole portata. Prima ha rischiato di perdere un occhio, poi ha perso un dente, poi il Covid ed infine la spalla. E la stagione è ancora lunga. Caro Lozano, me pare proprio Pascal Passaguaje.