Salernitana: sotto i riflettori di Firenze non c’era la Bersagliera ma una Armata Brancaleone
La Salernitana per tornare ad essere la Bersagliera deve trovare la forza di reagire, perché il tempo stringe e ogni partita diventa sempre più cruciale per la lotta alla salvezza.
©️ “INZAGHI” – FOTO MOSCA
La Salernitana, dopo la vittoria contro la Lazio, torna a mani vuote dal “Franchi”. Un triste 3-0 a Firenze, un risultato che non ammette repliche, ha visto i viola controllare la partita dall’inizio alla fine. Le risposte attese da Inzaghi non sono arrivate, e in campo è andato in scena uno spettacolo indecoroso, soprattutto per una squadra che intende abbandonare l’ultima posizione in classifica. Dovevano scendere in campo con il coltello tra i denti, ma la realtà è stata un’apatica resa contro una Fiorentina che ha dominato ogni contrasto. La mancanza di cartellini gialli, indicativo di un approccio timoroso, ha dipinto un quadro di una squadra che sembra essere scesa in campo solo per cortesia.
La prestazione richiama alla memoria tante altre partite della stagione sotto l’egida di mister Sousa. Quasi due mesi sono passati, ma sembra che la Salernitana sia tornata al punto di partenza, con un gruppo che mostra non solo problemi tecnici, ma soprattutto mentali. Affrontare una partita del genere solo una settimana dopo la sorprendente vittoria contro la Lazio rivela problemi profondi, che vanno ben oltre le sole questioni tattiche ed evidenti lacune tecniche.
I problemi strutturali: Difesa, Centrocampo e Attacco
Il grido d’allarme sulla vulnerabilità della difesa, permeabile come burro, risuona da oltre un anno senza che giungano rinforzi in soccorso. Il centrocampo, numericamente e qualitativamente deficitario, si staglia come un vuoto apparente, mentre l’attacco, sembra reggere solo sulle spalle di Bouaye Dia. Le scelte di Inzaghi, in particolare la temeraria disposizione di una mediana a due di fronte a un centrocampo della Fiorentina, dotato di tecnica e dinamismo, si è rivelata una mossa disastrosa, un autentico suicidio tattico. Il problema, tuttavia, va oltre l’aspetto tattico, poiché l’atteggiamento troppo passivo della squadra è un segnale assai preoccupante.
Urge una svolta
Il problema principale, però, sembra risiedere nell’atteggiamento generale della squadra, troppo passiva per attribuire tutte le colpe a un semplice errore tattico. Serve una sveglia a tutti i livelli. Nonostante la classifica possa far sembrare la situazione meno drammatica, la Salernitana continua a non trovare punti in trasferta e, per fortuna, le altre squadre coinvolte nella lotta per la salvezza rallentano. La squadra deve risvegliarsi, soprattutto dal punto di vista mentale, per affrontare il prosieguo della stagione. La strada è in salita, ma è necessario un cambio di mentalità e di approccio per uscire da questa spirale negativa. Domenica prossima arriverà il Bologna all’Arechi, e sarà vietato sbagliare. La Salernitana per tornare ad essere la Bersagliera deve trovare la forza di reagire, perché il tempo stringe e ogni partita diventa sempre più cruciale per la lotta alla salvezza.