Pantaleo Corvino, a dicembre settantacinque anni, è uno dei grandi guru del mondo del calcio, un mago capace di percepire il tocco magico ancor prima degli altri, un’icona da leggenda, una figura vissuta nel calcio con una consapevolezza ortodossa. Ha guadagnato la fama di essere il sergente di ferro del calcio, ma sotto la sua disciplina rigorosa, si cela un cuore d’oro.
Con oltre 45 anni di esperienza nel mondo del calcio, ha visto migliaia di giovani aspiranti calciatori, insieme ai loro genitori, sognare la gloria. Tuttavia, è stato costretto a distruggere molti di questi sogni, spiegando che non avevano prospettive da professionisti. “Meglio se studi,” è il suo consiglio costante.
Ma cosa rende Corvino così speciale nell’identificare i futuri campioni? “Il parametro più importante e facile è la destrezza” spiega Corvino, ma poi aggiunge con un sorriso misterioso, “è complicato spiegare e descrivere quali sono i parametri, è una sorta d’intuito.”
Il suo podio di giocatori scoperti è un testamento del suo talento. Dai tempi del Casarano, pensiamo a giocatori come Miccoli; al Lecce, nomi come Vucinic, Pellè, Chevanton, Lucarelli, Bojinov, Ledesma; a Firenze, il mitico Gilardino… e l’elenco continua indefinitamente. Ogni giocatore scoperto da Corvino è un pezzo del suo cuore.
Per molti, Corvino è considerato un talent scout, e lui sottolinea i titoli conquistati e le qualificazioni in Champions League con la Fiorentina come risultati tangibili.
Nell’attuale stagione, Corvino ha di nuovo dimostrato la sua abilità nel trovare talenti nascosti. Il Lecce, sotto la sua guida indiretta, è la sorpresa più grande della Serie A dopo le prime tre giornate. Hanno sconfitto la Lazio nella prima giornata, pareggiato con la Fiorentina e vinto 2-0 contro la Salernitana davanti ai propri tifosi.
Il segreto di questa sorprendente performance risiede nel centrocampo, costruito ad immagine e somiglianza di Corvino. Tre nomi emergono: Mohamed Kaba, arrivato dal Valenciennes, Ylber Ramadani, dalla Premiership scozzese, e Hamza Rafia, un tunisino classe 1999, reduce dall’esperienza con il Pescara in Serie C. Questi giocatori semisconosciuti stanno dimostrando di essere all’altezza della Serie A.
L’attacco del Lecce è guidato da due nuovi talenti: Pontus Almqvist, arrivato dal Pogon Szczecin, e Nikola Krstovic, il nuovo eroe dei tifosi salentini. Krstovic, un montenegrino simile a Mirko Vucinic, ha già dimostrato la sua fame di gol con gol alla prima palla toccata contro la Fiorentina e la Salernitana. Corvino ha prelevato il giovane talento dagli slovacchi del Dunajska Streda per 3,9 milioni di euro, un colpo geniale per un giocatore che la scorsa stagione ha segnato 26 reti in 36 partite in tutte le competizioni.
Pantaleo Corvino continua a dimostrare il suo talento nel trovare diamanti grezzi e trasformarli in stelle del calcio. Il Napoli di De Laurentiis avrebbe fatto bene a scegliere lui, dopo la partenza di Giuntoli.
Per ora sono i tifosi del Lecce a goderselo e insieme a lui non vogliono smettere di sognare, e con Corvino i sogni si sono già trasformati in realtà.
Corvino evoca immediatamente paragoni con un altro illustre protagonista del calcio italiano, Walter Sabatini. Le loro storie sono profondamente intrecciate, ed entrambi hanno conquistato un posto di rilievo nel mondo del calcio come dirigenti di talento, noti per la loro straordinaria capacità di individuare giovani promesse e costruire squadre di successo. Nonostante il panorama calcistico italiano conti numerosi giovani Direttori Sportivi, fino ad oggi nessuno di essi è stato in grado di eguagliare il loro straordinario contributo.
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