Da Angel Di Maria a Zaniolo, tutti i furti dalla A alla Z
La lista dei giocatori vittime di furti è lunghissima. La vita dei calciatori è esposta in maniera evidente da un punto di vista mediatico. Ciò semplifica identificare i bersagli.

© “KVARATSKHELIA” – FOTO MOSCA
Il caso mediatico che sta impazzando nelle ultime settimane, è legato principalmente al furto dell’auto, con rapina annessa in casa, ai danni dell’idolo napoletano Kvaratshkeila. Come se non bastasse, pochi giorni dopo anche la moglie di Kim, difensore azzurro, è stata defraudata del suo veicolo. A dirla tutta, per come ha esultato il coreano, dopo la vittoria a Bergamo, mi è sembrato tutt’altro che scosso.
È probabile che sia a causa di una convinzione che queste cose possono succedere ovunque. A supportare la tesi c’è una sfilza di eventi che si sono susseguiti negli anni.
Maradona in primis fu derubato, ma non a Napoli, bensì a Barcellona. Durante il trasloco dalla Catalogna al capoluogo campano il fantasista argentino perse svariati orologi e trofei. Questa storia uscì nelle confessioni del pentito Salvatore Lo Russo, boss dell’omonimo clan, che quando scoprì che il nuovo talento del Napoli era stato defraudato dei suoi oggetti personali, volò in Spagna per farseli ridare.
Tornando ai giorni nostri, i fatti più gravi sono sicuramente quelli legati al sequestro, accaduti a Angel Di Maria e Aubameyang.
L’argentino era in campo, quando all’improvviso viene sostituito, durante la partita con il Nantes, dal proprio allenatore Pochettino, affinché possa raggiungere la famiglia tenuta in ostaggio per una rapina andata a male nella sua villa di Parigi.
L’attaccante del Gabon, invece, era nella sua abitazione catalana quella notte e nell’avvertire la presenza di estranei, reagisce e subisce un’aggressione fisica e infine viene sottratto dei suoi averi.
A Genova due geni del crimine, rapinarono Ekdal, militante nella Samp, e Sirigu, di proprietà del Genoa contemporaneamente. Infatti, mentre si disputava il derby, i due erano in campo e nel frattempo i rapinatori svaligiavano le abitazioni, contattandosi a vicenda e furono così beccati grazie alle intercettazioni sulle griglie.
La lista è lunghissima, a Milano sia Sensi che Icardi che Vidal, furono rapinati da ladri acrobati. La particolarità sta che nella stessa notte, l’argentino subì un doppio furto: svaligiarono anche l’appartamento di Parigi.
Zaniolo e Brozovic sono stati rapinati mentre si trovavano nelle attività di famiglia, il bar di La Spezia per il talento italiano, il ristorante per il croato.
Sempre a Milano, Castillejo fu fermato in auto, fatto uscire e inginocchiare per consegnare un cronografo di particolare valore.
A Torino, invece, il capolavoro ai danni di Paulo Dybala: svaligiato durante una trasferta europea, fu derubato nuovamente il turno successivo.
Nella villa a Vinovo, Marchisio rimase ostaggio per una notte intera, insieme alla moglie, fin quando non arrivarono i soldi per i malviventi.
Ancora a Torino, proprio Di Maria vide uscire i ladri dal suo appartamento, riconosciuti come gli stessi che avevano commesso il reato nell’abitazione di Vlahovic pochi giorni prima.
Il 9 dicembre 2021 rimarrà impressa nella memoria di Luis Muriel, che mentre era in campo contro il Villareal, gli rubarono l’auto, svaligiarono la villa, e gli rapirono anche il cane: un raro esemplare di Chow Chow dalla lingua blu.
Perisic e Barella, amici centro e fuori il campo, infatti furono vittime di una rapina mentre erano in vacanza in Sardegna.
Insigne e Milik, durante una trasferta europea furono sottratti delle auto parcheggiate prima di raggiungere l’aeroporto.
Walace ad Udine è solo l’ultimo caso di una serie di eventi che accadono di continuo ed ovunque. L’unico motivo per cui noi ne conosciamo l’esistenza è che la vita dei calciatori è esposta in maniera esponenziale da un punto di vista mediatico.
Demonizzare o attaccare una città in particolare, o una popolazione, o una categoria è l’errore più grande che si possa fare.