7 dicembre 2011: Villareal-Napoli, i primi sogni europei dei nuovi azzurri
Accadde oggi: il 7 dicembre 2011, il Napoli sbancava il Madrigal e guadagnava uno storico accesso agli ottavi di Champions League.
7 dicembre 2011, è passato giusto un decennio da quel memorabile Villareal-Napoli, eppure sembra ieri. L’Italia della politica si apprestava a dare il via al primo governo tecnico con Mario Monti alla guida, mentre per l’Italia del pallone quella stagione sarebbe stata la prima targata Juve post Calciopoli. Il Napoli arrivava alla sfida del Madrigal dopo quel discusso 4-2 al Lecce con le successive polemiche del labiale di De Sanctis.
In Champions il girone della morte stava diventando quello dei sogni, con gli azzurri ad un passo dalla qualificazione dopo le vittorie con Villareal e Manchester City al San Paolo ed i pareggi con Bayern (in casa) e Citizens (all’esordio in trasferta). Un solo ko, in Baviera con la doppietta di Federico Fernandez che fissa il risultato dal 3-0 al 3-2 finale. Quel Napoli di Mazzarri aveva bisogno di una vittoria per andare agli ottavi o sperare in un passo falso degli inglesi contro il già qualificato Bayern.
In campo De Sanctis tra i pali, il famoso terzetto di difesa Campagnaro, Cannavaro, Aronica, Maggio e Zuniga sugli esterni, Gargano ed Inler in mezzo al campo ed il tridente dei sogni Hamsik-Lavezzi-Cavani. Da leggere tutta d’un fiato, un po’ come le squadre che hanno fatto la storia di questo sport.
Dopo un primo tempo da braccino corto, ad inizio ripresa le due svolte del match: prima Yaya Tourè raddoppia per il City, poi Mazzarri si fa espellere per aver cercato di velocizzare la ripresa del gioco, rubando il pallone dalle mani di Nilmar, con irruenza. Ai posteri, quel gesto di Walter diventerà un qualcosa di premeditato per dare una scossa agli azzurri. Infatti, prima il “Leone” Inler (ricordate la presentazione?) e poi il capitano Hamsik (sì, quello che veniva meno nelle partite importanti) diedero il via ad una delle vittorie più emozionanti dell’era ADL. Nel recupero, l’ingresso di Gianluca Grava a dare maggiore forza a quella squadra formata da gente umile in difesa e da alcuni campioni in attacco.
Come dimenticare i caroselli a Piazza Trieste e Trento con i tifosi azzurri a tuffarsi nella fontana del carciofo, in pieno inverno, per festeggiare una storica qualificazione agli ottavi di Champions League.
La storia ci consegnerà in quella stagione il primo trofeo post-fallimento, con la vittoria all’Olimpico nella finale di Coppa Italia contro l’imbattuta Juve di Conte, ma anche un paio di delusioni come la sconfitta di Bologna nella penultima di ritorno che ci costò la qualificazione alla successiva Champions e quel 4-1 subito dal Chelsea di Di Matteo, futuro campione d’Europa. Certo, se fosse entrato il 4-1 di Maggio all’andata, chissà come sarebbe finita.
Ma quel 7 dicembre 2011 e quella meravigliosa vittoria sul campo del Villareal, resterà in eterno una delle pagine più belle della Ssc Napoli.