Gli errori di Ospina
David Ospina ha conquistato con merito una maglia da titolare a discapito di Meret. Nelle ultime uscite, però, qualche errore di troppo.

© “OSPINA” – FOTO MOSCA
All’inizio del campionato l’allenatore azzurro Spalletti aveva scelto in maniera definitiva il titolare della porta azzurra, promuovendo il giovane e forte Meret. Dopo le prime due giornate, complice l’infortunio a Genova dell’estremo difensore, il titolare diventa Ospina, che conquista la conferma grazie ad ottime prestazioni ed alla sua personalità.
Le capacità del colombiano sono indiscutibili, dirige bene la difesa, usa i piedi come un centrocampista, ma come tutti i portieri sudamericani difetta in alcuni fondamentali. Prendiamo il goal di Lautaro del 3-1 in Inter-Napoli. Ai più sembra un tiro imprendibile ma, osservando bene, la posizione del nostro portiere non era corretta. Infatti, il colombiano è troppo spostato sul primo palo e molto basso, ad appena due metri avanti la linea della porta. Inoltre, non si tuffa in diagonale accorciando la grandezza della porta. Infatti, bastava 1 metro, 1 metro e mezzo più avanti per disegnare il triangolo con i pali della porta ed il vertice rappresentato dal portiere. Così avrebbe sicuramente toccato palla.
Lo stesso errore lo commette nel 3-2 dell’Atalanta, quando Freuler da fuori area mette palla in angolo, ma il portiere è sempre troppo basso sulla “linea di porta”, invece di ridurre la sua grandezza con due passi avanti. Nel goal del 2-2 di Demiral, sempre nella stessa partita, commette un errore diverso, non rimane in piedi, si “accovaccia” sulle gambe, abbassa la testa e si fa passare la palla in quel punto.
Nella sconfitta contro l’Empoli, il goal di Cutrone della vittoria ospite viene fuori da una carambola, ma lui è poco reattivo ed ancora una volta era basso, accovacciato, invece di restare in piedi. Il colombiano resta uno dei migliori del Napoli da inizio campionato, ma nelle ultime sei gare ha tolto punti agli azzurri, invece che contribuire alla classifica.
Articolo scritto per la rubrica “Le vostre voci” di Sport del Sud da Nicola Borrelli.