Caro Lozano, ma quale top club!
I numeri non mentono mai, o quasi. Giuseppe Brillante de Il Punto Brillante analizza il rendimento di Hriving Lozano. Il messicano è desideroso di giocare in un top club, le statistiche saranno dalla sua?
© “LOZANO” – FOTO MOSCA
Che Hirving Lozano, classe 1995, punti a giocare in un top club europeo, penso sia una cosa non giusta, di più. Ogni atleta deve puntare a salire di livello e non avrebbe senso il contrario. E da tifoso del Napoli, le dichiarazioni del messicano, non possono che farmi sognare. Perché se un mio calciatore vuole giocare in una squadra più forte, significa che si sente forte. E di conseguenza vuole fare il possibile per dimostrarlo. Penso a Cavani, arrivato a Napoli da promessa e ceduto al Psg come uno degli attaccanti più forti del panorama mondiale. “Ma non mischiamo la lana con la seta”, diceva mia nonna. “I numeri non dicono mai bugie”, aggiungeva mio nonno.
Ecco, parliamo di numeri. Hirving Lozano a novembre 2015 viene citato in una lista dei 101 giovani più forti del calcio mondiale. Giocava in Messico nel Pachuca e dopo un anno e mezzo arriva in Europa nel Psv. Con gli olandesi viaggia alla media di un gol ogni due partite, ma in Eredivisie il buon Pellè ne fece 50 in 57 partite col Feyenoord, pertanto i numeri non fanno testa. Arriviamo al 2019, Lozano firma con il Napoli, su richiesta di Ancelotti. Costo del cartellino 38 milioni. Ingaggio netto 4 milioni. Al primo anno segna 4 gol in 26 partite, praticamente gli stessi gol di Callejon a fine carriera, ma anche di Manolas o di altri calciatori come Bani del Bologna, D’Ambrosio dell’Inter, Ansaldi del Torino, Gagliardini riserva all’Inter o Filippo Falco del Lecce.
La sua miglior stagione è quella dello scorso anno, con Gattuso. In 32 partite ne fa 11, arrivando diciassettesimo nella classifica cannonieri. Bene, ma non benissimo. Quest’anno appena 2 gol su 12 partite. Per un totale, qui a Napoli, di 17 gol segnati in campionato su 68 partite in cui è sceso in campo, alla media di 1 gol ogni 4. Non va meglio in Europa, anzi, va molto peggio: appena 3 gol segnati tra Champions ed Europa League su 17 partite. Media da centrocampista.
Non gioca sempre, certo. Ma se non gioca sempre un motivo ci dovrà pure essere. Prendiamo questo campionato: finora ha giocato 521 minuti. Politano ne ha giocati 733, Insigne addirittura 859. Avrà pure influito l’infortunio subito in nazionale a settembre, ma anche Politano e Insigne hanno avuto dei problemini. E Spalletti non sembra il tipo da farsi condizionare prima di scegliere chi mandare in campo. In questi 521 minuti ha partecipato a 6 occasioni da rete, Politano più del doppio (13), Insigne quattro volte di più, ben 27! Possiamo paragonarlo a Zielinski come minutaggio. Il polacco ha giocato 606 minuti, partecipando a 17 occasioni da rete. I suoi 2 gol, gli stessi del Chucky, sono arrivati su 11 conclusioni (percentuale realizzazione 18%), mentre Lozano ha calciato 16 volte per segnarne 2 (percentuale 12%).
I numeri, quindi, ci dicono che Lozano non solo non è un calciatore da top club europeo, ma oggi non è nemmeno un calciatore da Napoli. O meglio, non è un titolarissimo in una squadra che punta ad arrivare tra le prime 4 in Italia. Perché gioca molto di istinto, perché non ha un tiro fortissimo e quando calcia in porta lo fa spesso in scarso equilibrio. “Va carenn” diceva sempre mio nonno! E non ha nemmeno quella malizia che aveva Lavezzi, giusto per citarne uno con le caratteristiche simile alle sue, che si procurava cartellini gialli a raffica. Il messicano ancora non ha imparato a cadere. E tatticamente, rispetto a Callejon e Politano, non sa fare la fase passiva. Troppo severo? No, troppo ambizioso lui, probabilmente. Quindi, caro Lozano, inizia prima a segnare e farci vincere qualche partita. E poi sarò ben lieto di accompagnarti con la mia auto a firmare per un top club.