Luci (azzurre) a San Siro

L'analisi della partita Milan-Napoli e gli elogi alla squadra azzurra, dalle seconde linee, se non terze, come Jesus e Malcuit, a Spalletti.

Articolo di Mario Gargiulo20/12/2021

© “SQUADRA” – FOTO MOSCA

Solo luci azzurre ieri sera a San Siro: Vecchioni, storico interista, ci perdonerà.

Il Napoli ha vinto con grandi meriti una partita di importanza capitale e ha allontanato gli spettri di una crisi incombente.

In tanti hanno vinto ieri sera ma il primo trionfatore è stato Spalletti che, dopo qualche sbandamento, ha confermato mestiere e personalità monumentali: senza 6 titolari ha sbancato il Meazza con scelte coraggiose, ben sapendo che se le cose fossero andate male ne avrebbe dovuto dar conto.

Schierare Petagna al posto di Mertens apriva infatti un libro. Ti diceva, anzi gridava: questa partita non la possiamo giocare in punta di fioretto!

Quindi, Di Lorenzo a sinistra vicino agli eccellenti Rrahmani e Jesus, de facto quasi un terzo centrale; subito davanti a loro Anguissa e Demme , veri frangiflutti a schermare la loro mediana sulla carta più qualitativa e sperimentata; Elmas e Lozano chiamati a ripiegare a protezione delle fasce. Infine Petagna per tener palla e far salire la squadra con Zielinski a cucire e inventare gioco. Più che un 4-2-3-1, un 4-4-1-1 in fase di possesso e soprattutto di contenimento.

Così è stato finché questo ragazzone, tanto generoso e intelligente quanto macchinoso, ha avuto un briciolo di energia in corpo.

Tutte le seconde linee (in qualche caso terze) del Napoli ieri hanno giocato una grande partita: una citazione per l’insuperabile Juan Jesus e lo stesso Malcuit. Ma i due giocatori più importanti ieri sera sono stati Zielinski nel primo tempo e Lobotka nel secondo: il primo, da capitano, è stato il migliore in campo. L’ho molto criticato e sono abbastanza sicuro che mi darà ragione per continuare a farlo ma ieri sera ha giocato da vero campione. Lobotka ha ricominciato come aveva finito prima dell’infortunio: mobile, grande qualità, scelte giuste, protezione della palla impeccabile. Quando è entrato al posto di un Demme ancora sottotono la partita per il Napoli si è messa in discesa e il Milan ha sbandato. Le nostre difficoltà degli ultimi minuti sono nate dallo scarso rendimento degli altri cambi e dall’aver tolto un (peraltro) esausto Petagna, come ammesso dallo stesso Spalletti.

Con il senno del poi sarebbe forse stato meglio inserire Mertens al posto di Zielinski, non Ounas, tenere dentro Petagna e Elmas, sostituire Anguissa, stanchissimo nella parte finale del match e autore di svarioni che hanno generato più di un’opportunità per il Milan.

I rossoneri sono sembrati nel complesso poca cosa. Hanno in particolare sofferto le assenze di Leao e Theo Hernandez:  l’antipatico Pioli ha finto col perdere nettamente la sua personale partita tattica con Spalletti.

Ora siamo secondi e così chiuderemo il girone di andata (con lo Spezia non vogliamo nemmeno immaginare un risultato diverso dalla vittoria): 42 punti, non pochi. Con Tiche dea bendata siamo più o meno pari: ci è andata bene molte volte, abbiamo pagato dazio in altre. Ci sono stati molti infortuni ma anche rendimenti insperati da parte di giocatori colpevolmente demonizzati.

Vedremo come andrà con la Coppa d’Africa, se Insigne è già un ex oppure no: la sintesi è che abbiamo un vantaggio di 8 punti sulla quinta al termine di settimane da tregenda sotto vari aspetti. Un ottimo risultato.

Forza Napoli Sempre!