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ESCLUSIVA – Mister Real Arienzo: “Ho una squadra forte, meritiamo di vincere il campionato”

ESCLUSIVA – Mister Real Arienzo: “Ho una squadra forte, meritiamo di vincere il campionato”

FOTO DEL PROFILO INSTAGRAM RAIMONDO RESTA-ALLENATORE REAL ARIENZO

Ci sono due elementi che rendono affascinanti i campionati dilettantistici: l’equilibrio e la passione. Come all’interno del Girone B della Seconda Categoria campana dove la corsa al titolo coinvolge tre squadre: Real Arienzo (55 punti), Sporting Ponte (54 punti) e San Marco dei Cavoti (52 punti).

Sport del Sud ha avuto il piacere di avere ai propri microfoni in esclusiva l’allenatore della capolista: Raimondo Resta, il quale ci ha parlato della magnifica stagione della propria squadra.

Ci spiega il progetto Real Arienzo?

“Il nostro è un progetto molto ambizioso, al suo interno lavorano persone che vivono di calcio e vogliono farlo anche in futuro. Arienzo vive di calcio tutti i giorni, questo vuol dire che siamo molto seguiti e, di conseguenza, la società è ambiziosa per fare in modo di dare la possibilità a noi e ai tifosi di portare in alto il nome del paese tramite la passione del calcio”.

Quanto è gratificante avere una piazza che vi segue con così tanta passione?

“È molto gratificante, i nostri tifosi sono uno stimolo importante per fare sempre meglio. Penso che i numeri che facciamo in Seconda Categoria sono numeri che si possono permettere pochissime società e tutto questo è grazie ai nostri tifosi che vivono e parlano di calcio 365 giorni all’anno. C’è una passione fortissima qui, io appartengo al posto e per me è un onore far parte di questa piazza e di questo progetto, mi sento importante grazie ai tifosi“.

Da allenatore secondo lei quali sono i problemi del calcio dilettantistico?

“Penso che alla base di tutto serve sempre un progetto. In questi campionati i ragazzi fanno degli enormi sacrifici per giocare, ricordiamo che per noi questo non è un primo lavoro, facciamo tutto per passione e, non vivendo di calcio, i giocatori devono mettere in primo piano altre esigenze che appartengono alla vita quotidiana e devono trascurare allenamenti o partite per ragioni lavorative o familiari. Per un allenatore le difficoltà sono tante, in primis cercare di fare in modo che tutti si presentano agli allenamenti. Io però sono fortunato, ho un gruppo di ragazzi fantastici, mi seguono e sono sempre disponibili e questo fa la differenza nel nostro campionato”.

Perchè in Italia si fa fatica a lanciare i giovani?

“Si parla continuamente di questo tema, penso che aldilà del coraggio bisogna partire dalle basi, dalle scuole calcio. Servono istruttori con passione che abbiano la voglia di insegnare ai bambini qualcosa di importante. Lavorare con i giovani non è semplice e le scuole calcio devono dare le basi ai giovani calciatori. Poi, secondo me, quando un giovane è bravo deve giocare. Se pensiamo che Mancini convoca Pafundi in Nazionale che ha soli 16 anni vuol dire che il ragazzo ha talento, perciò dico che quando un giovane è forte deve essere lanciato. Poi va anche detto che al giorno d’oggi i ragazzi hanno tante distrazioni e vanno guidati, per questo bisogna fare un percorso importanti nei settori giovanili. Intorno ai 13/14 anni le doti tecniche importanti dei ragazzini vengono fuori, ma non bastano se il profilo non ha la voglia di migliorare. Tanti arrivano a 17/18 anni e mollano, ed è un peccato. Altri si impegnano e riescono ad arrivare in Primavera, lì hanno l’occasione di fare il salto di qualità, anche attraverso prestiti in B o in C. Dai 19 anni un calciatore deve iniziare ad affermarsi”.

Quanto è soddisfatto del campionato che il Real Arienzo ha disputato fino a questo momento?

“Io sono arrivato a campionato in corso, sono subentrato contro il Rotondi alla 17esima giornata e da quel momento abbiamo fatto 25 punti su 27 disponibili, pareggiando solo con il Ceppaloni che era la capolista, quindi sono molto soddisfatto. Tralasciando gli ottimi risultati sono soddisfatto del modo in cui si comportano i miei ragazzi che danno il massimo in allenamento e durante le partite. Dal primo momento che sono arrivato gli ho detto che le mie idee si sposano benissimo con le loro caratteristiche e ad oggi sto avendo ragione. Spero di continuare così”.

Si può fare ancora meglio?

“Inutile nasconderci, puntiamo a vincere questo campionato e sappiamo che ci attendono 4 partite importantissime anche perchè la classifica è cortissima. I ragazzi sanno la mia filosofia: bisogna pensare di partita in partita. Quando sono arrivato eravamo 4 squadre a giocarci il campionato e noi eravamo a -4 dalla capolista, ora siamo primi a +1 dal Ponte. Vogliamo e dobbiamo vincere questo campionato, la società è ambiziosa e vuole fare ancora meglio e ambire a traguardi importanti. Questa categoria non ci appartiene, la società e la piazza merita categoria più prestigiose e lo dimostriamo ogni domenica sul campo e sulle tribune che sono sempre piene. Io non mi accontento mai, voglio di più e voglio imparare sempre qualcosa di nuovo e questo lo dico anche ai miei ragazzi. Il mio unico rammarico è la sfida contro il Ceppaloni che era primo in classifica, abbiamo pareggiato 1-1 nonostante un nostro dominio su tutti i fronti. Abbiamo sbagliato un rigore e loro ci hanno segnato su una punizione da centrocampo. Abbiamo macinato azioni su azioni, e poi Porrino si è inventato un grande gol”.

Il Ponte e il San Marco aspettano un vostro passo falso, sentite un po di pressione?

“Sappiamo bene la nostra forza e ovviamente sappiamo anche che le nostre inseguitrici sono squadre ben attrezzate. Due settimane fa abbiamo giocato contro il San Marco ed eravamo a pari punti e con una prestazione di altissimo livello abbiamo vinto con un risultato molto largo. Ora la gara più attesa è quella contro il Ponte, sicuramente sarà fondamentale per le sorti del campionato, ma prima dobbiamo vincere domenica. Rispetto il Ponte, sono ben attrezzati, hanno buoni giocatori e sono guidati da un buon allenatore e hanno il mio rispetto, però siamo consapevoli delle nostre qualità, dei ragazzi e del carattere che serve per affrontare queste gare”.

Inseguire un primo posto non è facile ma è d’accordo se le dico che è molto più difficile mantenere la prima posizione quando la si raggiunge?

“Ne parlavo proprio qualche giorno fa con i ragazzi e con la società: quando in una classifica ci sono 4 squadre che si contendono il primo posto non si può sbagliare e noi siamo stati bravi a non farlo. Ora che siamo primi a +1 dal Ponte il discorso non cambia, non si può sbagliare. I ragazzi sono stati straordinari a raggiungere questa posizione e ora dobbiamo essere tutti altrettanto bravi a difendere questo primo posto. Perdere terreno adesso vuol dire perdere il campionato per questo dico alla squadra di pensare partita dopo partire e pensare ad ogni gara come ad una finale”.

Qual’è la sua idea di calcio?

“A me piace molto fare allenamenti con la palla, fare partita a tema, possesso palla. La mia squadra deve avere carattere, personalità, rispetto per l’avversario ma allo stesso tempo non deve temere nessuno, deve fare sempre la partite e capire quando aumentare e abbassare il ritmo. Mi piace fare possesso, verticalizzare e arrivare in porta, la squadra deve sempre accompagnare le azioni. Se non hai la passione per questo sport non lo puoi fare. Se la passione manca devi lasciar perdere, io vivo di calcio e ogni tanto mia moglie si arrabbia perchè dice che penso più al calcio che a lei (ride). Prima di allenare i grandi allenavo le scuole calcio, i bambini, lo facevo con passione, e oggi è ancora lo stesso. Devo trasmettere dei valori e senza passione è impossibile farlo”.

Che rapporto ha con i suoi ragazzi?

“Ho un bellissimo rapporto, voglio bene a tutti e loro me ne vogliono altrettanto e mi dimostrano tutto in allenamento e durante la partita. Sono tutti disponibili e ci cerchiamo anche per dialogare, loro sanno che dobbiamo rispettare i ruoli ma sono persone intelligenti e non mi hanno mai mancato di rispetto come io non ho mai mancato di rispetto a loro e durante la settimana capita che con qualcuno mi fermo a parlare per discutere di cose che vanno anche al di fuori del calcio, se hanno un problema sanno che possono sempre contare su di me”.

Mister lei allena Porrino che con 25 gol si sta giocando la classifica marcatori: quanto è gratificante per un allenatore leggere questi numeri dei suoi giocatori?

“Non smetterò mai di dirlo, io ho una squadra fortissima fatta da ragazzi importanti, alcuni di loro sono davvero sopra la media di questo campionato e ti rivelo che secondo me meritano categorie più importanti. Porrino è uno di questi e spero che con i suoi gol ci aiuti a vincere il campionato e gli auguro con tutto il cuore di vincere la classifica marcatori”.

Che messaggio si sente di lanciare ai tifosi in vista di questo gran finale?

“Ai tifosi posso solo dire grazie per tutto quello che fanno per noi. Prometto di dare sempre il massimo a 360 gradi. Concedimi di dire che abbiamo tifosi straordinari e penso che questo lo riconoscono tutti, sono fantastici, la nostra piazza e la nostra società è molto ambiziosa ed è ambita da molti calciatori. Sono sicuro che molti calciatori verrebbero a giocare nel Real Arienzo perchè si percepisce il calore e la passione della gente. Voglio ringraziare anche la società per l’opportunità che mi ha concesso. Non è scontato che un club ti prenda da una scuola calcio e ti metta ad allenareuna prima squadra. Ho sentito fiducia dal primo momento. Io ero un ex giocatore del Real Arienzo e per me è un onore sedere su questa panchina”.

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