Pagellone Serie A: disastro Atalanta, Milan campione e Napoli ok
Si è conclusa ieri l'ultima giornata di Serie A. Noi di Sport del Sud abbiamo stilato il "Pagellone su tutte le squadre di Serie A" attribuendo ad ognuno di loro un voto con tanto di spiegazione.
Si è conclusa ieri l’ultima giornata di Serie A. In questa stagione abbiamo assistito a uno dei campionati più equilibrati degli ultimi anni. Dal Milan campione d’Italia, alla salvezza miracolosa della Salernitana, passando dalla delusione Atalanta.
A fine anno si tirano le somme sull’operato che è stato svolto, noi di Sport del Sud abbiamo stilato il “Pagellone delle squadre di Serie A” attribuendo ad ognuna di loro un voto con tanto di spiegazione.
PAGELLONE SULLE SQUADRE DI SERIE A
VENEZIA 4
Dispiace, perché forse avrebbero meritato la conferma in Serie A. Mister Zanetti aveva dato un’idea precisa di squadra che ha permesso ai lagunari di togliersi più di qualche soddisfazione: 4 punti contro la Roma, 3 contro la Fiorentina, 1strappato anche alla Juventus. Retrocessione pesante al gradino più basso della classifica, l’impegno non basta.
GENOA 3
Doveva arrivare prima o poi questo momento, era nell’aria. Purtroppo i rossoblu salutano la Serie A e lo fanno nel peggiore dei modi. La stagione di quest’anno ha evidenziato tutti i limiti societari ripetutisi nel tempo: 3 allenatori cambiati in una stagione e giocatori non all’altezza del Grifone. Retrocessione dal sapore di lezione, dalla quale ripartire.
CAGLIARI 2
Che un organico capace di vantare Cragno, Keita, Joao Pedro, Nandez, Marin, Pavoletto, Rog, Pereiro (e potrei andare avanti), non sia riuscito a salvarsi sembra essere fuori dall’ordine naturale delle cose. Difficile trovare una spiegazione logica del perché i sardi abbiano dovuto arrendersi a questo amaro finale. La B fu vicina anche lo scorso anno ma la cura Semplici salvò i salvabile, questo anno mancava anche quello, il salvabile intendiamo.
SALERNITANA 6
Un miracolo dei campani e di Nicola. Nessuno ci credeva più, dopo un girone d’andata terribile, i granata hanno iniziato ad ingranare e portare a casa risultati, questo anche grazie ad una nuova società e agli acquisti impeccabili di Sabatini nel mercato di riparazione. Nicola si conferma l’allenatore delle imprese impossibili, ma l’anno prossimo bisognerà partire forti dalla prima giornata se si vuole rimanere nella massima serie.
SAMPDORIA 5
Il campionato blucerchiato è stato pessimo, per risultati e prestazioni, con la cifra tecnica della squadra apparsa in totale deriva. Difficile capire quali fossero le ambizioni vere della società, quali saranno i progetti futuri, se ci sono. Intanto la classifica dice 15esimi e protagonisti di una delle annata più misere della storia.
SPEZIA 6,5
Alzi la mano chi non vedeva lo Spezia in Serie B ad inizio campionato. Che Thiago Motta, arrivato per sostituire Italiano, avrebbe affossato la squadra non era un pensiero singolare. L’allenatore ex Genoa, invece, ha dimostrato di essere all’altezza dell’incarico riuscendo a raggiungere la salvezza in anticipo e togliendosi la soddisfazione di battere il Napoli al Maradona, il Milan a San Siro e il Torino al Picco. La sufficienza è più che meritata, quel mezzo voto in più va dato al tecnico per l’ottima gestione della squadra anche i momenti avversi.
EMPOLI 6
l’Empoli neopromossa lasciava ben sperare e quelle speranze si sono concretizzate. Squadra attrezzata per la Serie A, guidata da Andreazzoli che si è confermato maestro di calcio. Solo la sufficienza potrebbe andare stretta agli azzurri, i quali potevano fare di più se non avessero mollato. Un pessimo girone di ritorno pesa e non poco sulla valutazione finale: 8 pareggi e 2 vittorie, poi tutte perse le restanti gare che vanno dalla 19esima alla 38esima giornata. Solo due le vittore, ma di spessore contro il Napoli e l’Atalanta.
BOLOGNA 6,5
Difficile valutare il Bologna senza prendere in considerazione il grande affetto e la stima per il suo comandante: Mihajlović. Tutto sommato, però, i rossoblù hanno fatto una stagione di buon livello, giocando un bel calcio e divertendo chi li guardava, mettendo in mostra giocatori di grande talento come Hickey e Theate.
UDINESE 6
La solita Udinese, campionato di alti e bassi, senza infami e senza gloria. Salvezza tranquilla che nessuno ha mai messo in discussione. Anche quest’anno i bianconeri hanno messo in vetrina pezzi che diventeranno pregiati sul mercato, tra questi il giovane terzino argentino Molina, sicura prossima plusvalenza del club del Friuli.
SASSUOLO 7
Non era facile sostituire De Zerbi, Dionisi ci è riuscito egregiamente. Senza cancellare il lavoro del proprio predecessore, l’allenatore ex Empoli ha messo in risalto giocatori come Scamacca, Raspadori e Traore. I neroverdi hanno divertito e si sono divertiti. Decimo posto conquistato e basi importanti per un futuro da scrivere, magari sognando.
TORINO 6,5
L’impronta di Juric si è vista, il Torino è stata una montagna da scalare per chiunque. Nonostante è stato un anno dove è mancato il solito contributo di Andrea Belotti, i granata hanno avuto i loro pilastri in Brekalo e Bremer, quest’ultimo premiato come miglior difensore della Serie A. Intensità e cuore, il Toro è tornato dopo alcune stagioni di smarrimento.
Hellas Verona 7,5
Via Di Francesco dopo 3 partite, e sulla panchina si siede Tudor, da quel momento il Verona ha completamente stravolto il suo campionato. Squadra che ha giocato bene sempre, esaltando le qualità di calciatori come Barak, Simeone, Ilic, Tameze e Montipò. I gialloblu hanno fatto il loro personale record di punti e si sono posizionati sopra Sassuolo e Torino. Organizzazione e grinta, cuore oltre l’ostacolo, calcio europeo. Non si poteva fare meglio.
ATALANTA 4
A inizio anno si parlava di Dea pronta a sedersi al tavolo dei grandi, magari per giocarsi lo scudetto. Poi abbiamo aperto gli occhi, e ci siamo resi conto che Musso non è Gollini, Demiral non è Romero e che il sostituto del Papu Gomez a Bergamo non è mai arrivato. Per carità, gli infortuni non sono stati dalla parte di Gasperini e della sua banda, che si sono visti privati di Muriel, Zapata e Gosens, ma dai nerazzurri ci aspettavamo tutti di più. Nessuno si aspettava i nerazzurri fuori dall’Europa, ma l’impressione è che sia finito un ciclo e che non puoi azzeccare tutte le tue mosse all’infinito.
FIORENTINA 7,5
La viola è tornata, e giù il cappello per Vincenzo Italiano. Il tecnico ex Spal ha dato da subito la sua idea di gioco. La Fiorentina è la prova che quando un allenatore ha il sostegno da parte della società, nessun traguardo è impossibile. Torreira, Nico Gonzalez e Odriozola hanno completato un organico già molto forte di suo. I toscani tornano in Europa nella competizione più bassa, posizionandosi al settimo posto. Resta un interrogativo inevaso: con Vlahovic come sarebbe finita?
ROMA 5
È inutile girarci intorno, se prendi Mourinho non puoi accontentarti del sesto posto. Se in rosa hai a disposizione: Veretout, Pellegrini, Zaniolo, Smalling, Rui Patricio, Abraham, El Sharawey, Oliveira ecc., non punto a quella. La Roma di Fonseca finì settima nella passata stagione, lo Special One si è posizionato solo su di un gradino più in alto. In alcuni momenti della stagione abbiamo visto i giallorossi non avere la minima idea di quello che dovevano fare. Si è parlato tanto delle 11 partita senza perdere, ma in questo lasso di tempo tanti punti sono stati persi piuttosto che guadagnati. A Tirana potrebbe arrivare il trionfo europeo in Conference tra pochi giorni, ma in campionato la strada è ancora lunga. L’obiettivo era il quarto posto, e i lupacchiotti nell’anno dove la Juventus ha vissuto il suo periodo più travagliato, non sono riusciti nemmeno ad avvicinarsi.
LAZIO 6
Non è stato fatto niente di più e niente di meno, Sarri ha rispettato le aspettative che tutti noi avevamo previsto per i biancocelesti. Al tecnico toscano, forse, si può rimproverare il non essere riuscito a esaltare un fuoriclasse come Luis Alberto, e di come la propria squadra vada in apnea non appena dagli 11 titolari esce il nome di Immobile. Tuttavia, i biancocelesti hanno finito chiuso al quinto posto sopra Roma, Atalanta e Fiorentina, risultato da non buttare.
JUVENTUS 5
Qui andrebbe diviso il voto: 5 alla squadra ma 8 ad Allegri. Se riesci a portare in Champions una squadra che ti ha privato di Cristiano Ronaldo a fine mercato, ti ha dato un centrocampo con Locatelli unico rinforzo, e con situazioni contrattuali che erano un punto interrogativo, hai fatto un miracolo. Il progetto Juventus si è dimostrato completamente sbagliato: giocatori chiaramente non adatti per gli obiettivi bianconeri e tanto, troppo, disordine a livello societario. Il quarto posto è stata un’invenzione di acciughina, ma se i bianconeri sono quarti devono ringraziare anche Roma, Atalanta e Lazio che non hanno mai ingranato ne dato continuità ai propri risultati.
NAPOLI 7
Positiva l’annata dei partenopei. A Napoli, però, è ancora forte la delusione per uno scudetto mancato, prova che questa squadra deve fare il salto di qualità mentalmente. La zona Champions non è stata mai messa in discussione: dalla prima giornata alla 38esima, la banda di Luciano Spalletti è sempre stata tra le prime 4 della classifica. Si poteva fare di più, però la seconda parte di stagione ha visto gli azzurri soffrire soprattutto tra le loro mura amiche: perso contro la Fiorentina, perso contro il Milan, pareggiato con Inter e Roma. Il rammarico più grande è rendersi conto che potrebbe non esserci una squadra più forte del Napoli di quest’anno nelle prossime stagioni. L’anno buono poteva essere davvero questo viste le incertezze delle altre.
INTER 8,5
Non è facile ripeterti se il mercato estivo ti priva di Lukaku e Hakimi e soprattutto porta alla separazione con l’artefice del tuo successo: Antonio Conte. E, infatti, non è successo.
Nonostante le partenze eccellenti, però anche questa stagione i nerazzurri erano la squadra da battere, con l’organico più completo, che nella prima parte della stagione ha dimostrato di non avere rivale. Si è persa per sette partite, per superficialità, è stata narcisa. Alla fine la squadra di Inzaghi si è giocata lo scudetto fino alla fine, ha vinto due coppe, merita un voto alto.
MILAN 10
Solo applausi per i rossoneri, per Stefano Pioli e per il progetto Milan. Non è stata la squadra più forte, ma quella più continua, quella con più fame e voglia di prendere questo scudetto. In estate è partito Donnarumma ed è arrivato dalla Francia Mike Maignan, il quale si è rivelato decisivo con le sue parate. Abbiamo assistito alla consacrazione di Leao e di Theo Hernandez, chissà se li rivedremo in Serie A anche l’anno prossimo. Il Milan quest’anno è stata la dimostrazione che quando un progetto è accompagnato da una società attrezzata, si può arrivare ovunque, anno dopo anno, hanno messo un mattoncino, ora ben vengano i festeggiamenti.