La fragilità difensiva mette a dura prova la Salernitana
La Salernitana sta affrontando una crisi difensiva preoccupante, con nove gol subiti in cinque partite, sollevando dubbi sulla solidità del reparto. Il direttore sportivo De Sanctis potrebbe aver sottovalutato le esigenze della difesa.
3^ puntata di “Salernitana sotto la lente”
La Salernitana sta vivendo un inizio di stagione tormentato in Serie A, e uno dei motivi principali di preoccupazione per i tifosi granata è senza dubbio la fragilità della difesa. Dopo sole cinque partite, il club campano ha subito ben nove gol, piazzandosi al secondo posto nella classifica delle difese più perforate del campionato, subito dopo l’Empoli. Un campanello d’allarme che sta mettendo in seria discussione l’intero sistema di gioco della squadra.
Ci sono una serie di fattori che concorrono a questo triste primato che si ripercuote inevitabilmente sulla classifica. In primis, i giovani difensori Lovato e Pirola, acclamati per il loro talento, attraversano un periodo di forma non brillante e al momento stanno offrendo delle performance ben al di sotto delle aspettative. Entrambi sembrano soffrire di amnesie e indecisioni che compromettono la solidità della difesa granata. Pare che abbiano smarrito, speriamo solo temporaneamente, le basi del mestiere difensivo, e le incertezze si sprecano, lasciando la linea difensiva granata traballante e vulnerabile.
Ma non è finita qui, c’è dell’altro. La mancanza di un efficace filtro a centrocampo è lampante, e la squadra si sente orfana dell’unico vero incontrista, Lassana Coulibaly, sempre più insostituibile.
Aggiungiamo i gol subiti da situazioni di palle inattive, un disastro colpevolmente appannaggio dei difensori, che vengono scavalcati come birilli statici.
Il problema della Salernitana è anche la mancanza di un autentico leader della retroguardia. Malgrado gli esperti Gyomber e Ochoa, nessuno dei due sembra in grado di tenere le redini della difesa granata e ridare serenità ai giovani compagni di reparto quando il vento si fa burrascoso.
Tornano alla mente le parole del direttore sportivo Morgan De Sanctis in una conferenza stampa alla vigile del calciomercato. Ad una precisa domanda che gli fu rivolta: “Quanti calciatori acquisterete?” rispose così: “Due centrocampisti, un difensore e un attaccante. Poi ci regoleremo in base alle uscite”. Ebbene, il difensore non è mai arrivato, neppure il sostituto di Troost-Ekong, rispedito al Watford . Inoltre Dylan Bronn, a mercato ancora aperto, era stato escluso da Sousa dalla lista dei convocati contro il Ternana, perché considerato ancora incapace di reggere il passo richiesto in partite competitive, malgrado l’assenza di infortuni.
In conclusione tre difensori in meno nello scacchiere granata rispetto all’ultimo campionato, sebbene la difesa granata non avesse certamente brillato sotto il peso dei 62 gol subiti (terza peggiore difesa insieme allo Spezia). Come si poteva dormire sonni tranquilli con questa situazione?
La società continua a mostrarsi tranquilla, il legale della Salernitana, Francesco Fimmanò, ha recentemente difeso a spada tratta i giovani centrali Lovato e Pirola, proclamandoli i futuri difensori della Nazionale italiana. Ma le statistiche dimostrano che è urgente ridurre gli errori in difesa. La Salernitana ha subito una media di quasi due gol a partita. Una situazione insostenibile e che richiede azioni immediate. Non resta che sperare che il rientro tra i ranghi di Daniliuc ridia nuova linfa e maggior solidità al reparto. Anche il recupero di Bronn si rende auspicabile, in attesa di porvi rimedio a gennaio.