Salernitana-Udinese 0-4: il ricordo di una partita che brucia ancora e grida vendetta
Una partita che ancora brucia nell'anima dei tifosi granata. Come dimenticare quella giornata, rimarrà sempre impressa nella nostra storia.
È un risultato che rimarrà negli annali, ma ciò che ha reso questa partita memorabile va ben oltre i gol.
E’ una partita che ancora brucia nell’anima dei tifosi granata. Come dimenticare quella giornata, rimarrà per sempre impressa nella nostra storia calcistica per il dramma sfiorato. Alla fine la Salernitana ha trovato un inaspettato lieto fine, una salvezza che sembrava impossibile.
Il 22 maggio del 2022 è stato un giorno di gioia e tensione, un mix esplosivo di emozioni che ha attraversato ogni angolo dello stadio Arechi. Quel campo ha visto il trionfo dell’Udinese, una squadra che, nonostante non avesse più nulla da chiedere al campionato, ha giocato con una determinazione feroce, degna di una finale di Champions, chiudendo con una vittoria perentoria, ma macchiata da esagerate manifestazioni di giubilo proprio sotto la curva granata dopo ogni gol, quasi a voler irridere quella disperazione che aleggiava tra i tifosi granata. Quattro gol, un risultato tondo, il massimo scarto tra le due squadre. Ma al di là dei numeri, è stata una partita carica di significato, una partita che poteva cambiare il destino della squadra del patron Iervolino.
La Salernitana, reduce da una clamorosa rimonta che l’aveva portata dall’ultimo posto al quartultimo in classifica, rischiò di buttare tutto all’aria in quell’ultima sfida. Era un’occasione da non fallire, ma l’Udinese giocò senza pietà. Al pubblico si stringeva il cuore, consapevole che quel risultato sfavorevole avrebbe sancito la fine di un sogno. Tuttavia, la dea fortuna è stata benevola e ha sorriso ai granata, perché la salvezza è arrivata ugualmente dal pareggio del Cagliari a Venezia, una congiuntura favorevole e inaspettata che ha fatto sì che la squadra campana potesse festeggiare la permanenza in Serie A. Alla fine tutti notarono l’inspiegabile disappunto dei calciatori friulani alla notizia del risultato di Cagliari.
Ma questa è solo la conclusione di un’avventura straordinaria che ha pochi eguali nel calcio italiano. La Salernitana, a metà dicembre, sembrava ormai spacciata. Ultima in classifica, più guai che punti, senza un proprietario stabile e con la minaccia di un’eventuale esclusione dal campionato. Un quadro desolante che sembrava non avere via d’uscita.
Eppure, contro ogni pronostico, la squadra campana iniziò una rincorsa che sembrava incredibile. Sotto la guida di un presidente audace, Danilo Iervolino, e grazie agli investimenti coraggiosi sia sul mercato che sullo staff tecnico, la Salernitana avviò una vera impresa. L’arrivo di Davide Nicola in panchina, un professionista “no limits”, portò nuova linfa alla squadra. La scelta di Walter Sabatini come direttore sportivo fu certamente una delle chiavi del successo, riportando in vita una formazione che sembrava spacciata.
Quella che sembrava un’impresa titanica fu conquistata passo dopo passo, con una rincorsa furiosa. 15 punti nelle ultime 7 partite, dopo appena 16 punti raccolti nelle prime 30. Una cavalcata incredibile che portò la Salernitana dal quartultimo posto a -9 dal Cagliari, fino al sorpasso su sardi, Genoa e Venezia. Una rimonta che sembrava impossibile, resa realtà dalla tenacia e dalla determinazione dei giocatori, dal coraggio del presidente e dalle scelte mirate della dirigenza.
E così, nonostante l’ultima partita abbia portato una sconfitta pesante, la Salernitana festeggiò ugualmente la salvezza. Una notte indimenticabile allo stadio Arechi, con 30 mila tifosi che fecero festa nonostante il risultato. La permanenza in Serie A era ormai matematica, e questa è stata la vera vittoria. La squadra, esausta ma orgogliosa, aveva raggiunto l’obiettivo tanto agognato.
I giocatori, i dirigenti, i tifosi – tutti contribuirono a quella straordinaria impresa. È stata una stagione di sofferenza, ma anche di gioia, di riscatto, di speranza. La Salernitana ha scritto una pagina di calcio che resterà nell’immaginario collettivo per sempre. La vittoria non è solo nei risultati, ma nella storia scritta con sudore e passione.
Oggi, il ricordo del 22 maggio 2022 brucia ancora nel cuore dei tifosi granata. Ma non è un bruciore di delusione, bensì un fuoco di orgoglio. Quella partita ci riporta alla mente una stagione indimenticabile, fatta di lotta, di determinazione e di forza, per non arrendersi mai. Ecco perché è ancora oggi una partita diversa da tutte le altre che grida vendetta!