Napoli tra rabbia, nervosismo e malcontento
Oggi alle 15 si gioca al Via del Mare, trasformato nelle prime sei di campionato in un mini Bernabeu; può essere considerato uno spareggio per l’Europa.
©️ “GARCIA” – FOTO MOSCA
È tra rabbia, nervosismo e malcontento che escono i campioni, è da Napoli-Udinese che bisogna ripartire. Lasciamo alle spalle distrazioni social e contrattuali e torniamo ad essere i campioni d’Italia. Oggi alle 15 si gioca al Via del Mare, trasformato nelle prime sei di campionato in un mini Bernabeu; può essere considerato, vedendo la classifica, uno spareggio per l’Europa. D’Aversa ha svolto un lavoro di preparazione di altissimo livello e i suoi ragazzi lo seguono a bacchetta. Krstovic è un mostro, il classico numero 9 con qualità da 10, Ramadani un motorino instancabile che riesce quasi a non far rimpiangere l’onnipresente Hjulmand. I pugliesi hanno trovato un quadro perfetto, anche nella sconfitta di Torino il gioco espresso incute timore. Mai un lancio lungo, sempre in costruzione dal basso ragionata e con logica. Il coraggio la loro peculiarità, arma però quasi sempre con una doppia faccia.
Il Napoli di Garcia viene da una prestazione di fiducia, Kvara è finalmente tornato al gol dopo 195 giorni, esternando tutto il malumore con un urlo e un inchino sotto la Curva B. La coppia difensiva trasmette sicurezza, Natan dimostra pulizia ed eleganza anche nelle cose più complicate… alla faccia di Garcia. Lindstrom deve ancora entrare negli schemi, ma può dare tanto con le sue sgasate. Finalmente vediamo una squadra, anche se le parole di Kvicha a fine partita riassumono un pò il momento: “Abbiamo deciso con il mister di giocare come prima”, come se l’intenzione fosse unire il vecchio gioco di Spalletti, elegante e sistemato, al nuovo di Rudi sempre in verticale e in profondità. Probabilmente è la scelta giusta, unire nuove caratteristiche ad un gioco già perfetto, difficilmente eliminabile dalla mente dei calciatori.
L’andamento da prendere è chiaro, prima a Braga e poi a Bologna minimi miglioramenti si erano notati, ma la vista era ancora offuscata dalle prestazioni precedenti. Con l’Udinese 23 tiri azzurri contro 3 dei bianconeri, un plus assurdo, d’altronde è logico, più si tira più si hanno possibilità di segnare. Dopo Lecce arrivano i Blancos; occhio perché anche loro non vengono, pur essendo secondi in Liga, da un periodo buonissimo. I risultati degli spagnoli ingannano; se le partite finissero al 90’ senza extra-time e se non esistesse Jude Bellingham, il Real di Ancelotti avrebbe di sicuro qualche punto in meno. Hanno recuperato Vini Jr, ma l’impresa non è fantascienza, soprattutto se si vuol cavalcare l’onda del rifarsi e del dimostrare che non ci si è involuti del tutto. Martedì è un giorno decisivo per il futuro in Europa dei partenopei, comandare il girone C non è del tutto impossibile.