Intervista a Mario Imparato: l’ingegnere calcettista
Intervista a Mario Imparato, che da poco ha deciso il derby di A1 tra il suo Real San Giuseppe ed il Napoli Futsal con il gol del 3-3.
Ha appena deciso il derby di A1 tra il suo Real San Giuseppe ed il Napoli Futsal con il gol del 3-3. Gol dell’ex, peraltro, visto che Mario Imparato ha giocato tre anni a Fuorigrotta conquistando la promozione dalla serie B alla serie A2 nel 2018/2019. Ai nostri microfoni, ci siamo fatti raccontare le emozioni provate l’altro giorno, ma non solo. Perché il centrale napoletano ha una laurea in ingegneria, una rarità per chi fa sport ad alti livelli.
Iniziamo subito dal gol dell’altra sera: raccontaci cosa hai provato quando hai visto la palla entrare in rete?
Vuoi la verità? Non ci credevo neanche che fosse entrata quella palla. Come dico sempre di gol ne faccio pochi, ma buoni. Ed il derby da ex, davanti alle telecamere Sky, era la partita giusta per fare il primo gol dell’anno. È stato bello, dai!
Sfatiamo un primo tabù: hai esultato!
Assolutamente sì. Io gioco per il Real San Giuseppe e devo rispettare la maglia e la mia società. Il rispetto, quello vero, si dimostra fuori dal campo, non da una non esultanza.
Dopo i primi passi al Parco Città, hai giocato con la Traiconet, poi diventata Partenope, poi con l’Eboli, il Napoli Fuorigrotta e negli ultimi due anni a San Giuseppe: la piazza più calda?
Sicuramente Eboli. Lì ho vissuto un anno meraviglioso, quello del salto in A1. Il palazzetto era sempre sold out, tutta la città si stringeva intorno a noi e ci sosteneva. A Napoli per la location, a San Giuseppe per il periodo Covid, purtroppo, non c’è mai stato il palazzetto pieno.
Da quest’anno il futsal è su Sky: cosa significa, per voi calcettisti, giocare in diretta su questa piattaforma?
Sky è senza dubbio un palcoscenico importante, ma più per la disciplina che per noi calcettisti. Il futsal è forse lo sport più praticato in Italia e merita un seguito maggiore.
Sfatiamo un altro tabù: tu sei laureato in ingegneria. Nel calcio, così come nel calcio a 5, di laureati ce ne sono pochissimi. È vero?
Il calcio a 5 dà più possibilità di poter fare entrambe le cose, allenarsi e studiare. Forse la difficoltà sta proprio nel riuscire a competere con atleti che fanno solo i professionisti, il cui unico pensiero è il campo. Ma come ogni cosa, tutto dipende dalla volontà: io amo questa disciplina e giocherei anche gratis, figuriamoci stipendiato. Quindi è stato meno complicato di quanto si possa immaginare.
Ma in A1 quanto ci si allena?
Non mi crederai ma passiamo 7 giorni su 7 al campo. Il vero problema sono le lunghissime trasferte. Per fortuna lo smart working mi permette di recuperare la sera le ore di lavoro che perdo durante la giornata per allenarmi. La reputo una fortuna, ecco perché riesco a continuare a giocare in A1.
Da ingegnere, “ingegnati” a trovare una formula magica per far decollare definitivamente questo sport!
Non c’è una formula perchè altrimenti qualcun altro l’avrebbe già trovata. Chiedo soltanto più rispetto per il futsal perché grazie a questo sport vivono tanti addetti ai lavori, che dedicano tutto il loro tempo per far funzionare al meglio questo mondo. Alla pari del calcio professionistico. Le difficoltà sono evidenti, inutile negarlo. Ma già prendendosi tutti più sul serio, aumenteremmo la credibilità di questo sport, sia come società che come divisione calcio a 5.
Chi vincerà lo scudetto?
È un campionato strano, c’è stato il Mondiale, ci saranno Europeo e Coppa America. Il Covid potrebbe spostare gli equilibri. Il favorito resta Pesaro perché ha un gruppo di giocatori abituati a vincere. E questa abitudine potrà fare la differenza.
Quando arriverà uno scudetto in Campania?
La rosa iniziale del Napoli lasciava ben sperare almeno in una finale scudetto. Penso che già avere 4 campane nelle prime 8 (Napoli, San Giuseppe, Sandro Abate ed Eboli) già sia un grande successo. Sono tutte società ben allenate e ben guidate dai rispettivi presidenti. Magari non questo, ma l’anno prossimo potrebbe essere quello del tricolore per la Campania.
Chiudiamo con un giochino: se fossi allenatore della tua squadra di calcio a 5, quale quintetto schiereresti pescando dalla rosa di mister Spalletti?
In porta ci metto Ospina. Poi, se devo giocare col 4-0, ovvero senza riferimento in avanti, con tutti i calcettisti di movimenti a fare rotazione, mi prendo Mario Rui, Zielinski, Insigne e Mertens. Se invece voglio il pivot, tolgo Mario Rui e ci metto il Petagnone là davanti.