©️ “SPALLETTI” – FOTO MOSCA
Al termine della gara vinta dal Napoli 4-0 contro la Lazio, Luciano Spalletti è intervenuto ai microfoni di Dazn.
Il tecnico toscano ha prima di tutto parlato della grande prestazione della squadra. È la vittoria più bella da quando siede sulla panchina azzurra? “Sì, anche perché viene da due/tre risultati particolari e soprattutto da prestazioni sotto quello che è il nostro livello”, afferma Spalletti. “Per cui riprendere contro una grande come la Lazio a macinare gioco e fare goal oggi ha un significato ancora più importante”, conclude.
Un Napoli che ha dovuto fare a meno di Osimhen, sostituito da Mertens che ha siglato due reti meravigliose. “Chiaro che lui poi in fatto di finalizzazione ci mette quella che è la sua qualità ma oggi sarebbe riduttivo andare a esaltare soltanto lui perchè la prestazione della squadra è stata indelebile”, sottolinea l’allenatore.
“Era molto che non facevamo questo possesso palla nello stretto così con qualità come oggi. Mertens e Lobotka hanno fatto una grande partita, Mario Rui ha fatto una grande partita, Zielinski ha fatto metri, ha ritrovato la sua qualità dentro la sua potenza fisica, la sua corsa potente fatta di tecnica , fatta di scelte. Per cui bisogna andare veramente a cercarlo col lanternino uno che sia stato sotto il livello oggi”.
Spalletti ha poi parlato dell’aspetto mentale, sul quale si è focalizzato Massimo Ambrosini. “In carriera mia ho trovato spesso situazioni dove i calciatori entrano in campo e vogliono che finisca il prima possibile per andare a vedere poi che risultato è venuto fuori. Questo nelle ultime partite è stato ciò che abbiamo un po’ avvertito, oggi è stata una storia differente. I calciatori volevano stare in campo per goderselo il più possibile, sin dall’inizio”, sottolinea il tecnico.
“E questo evidenzia quella che è la mentalità, la personalità, quello che è non accettare la mediocrità. Non vogliamo giocare per aver paura che poi ci vada male un risultato, che un’altra squadra vinca. Noi dobbiamo giocare le partite godendocele dal primo al novantesimo perché questi sono momenti che poi ti porterai dietro e ti ricordai. Per cui non devi avere paura di giocartela, devi aver paura di non aver provato a fare le cose.
Si deve star dentro godendosele le partite, è un momento bellissimo. Stasera per la prima volta c’è sembrato di giocare in casa. Si è ritrovato il nostro pubblico e tutte e due insieme, la squadra e il pubblico, oltre la Città con l’entusiasmo che ha può essere un fardello di roba importante”.
Passione che è stata oggetto delle dichiarazioni nella fase conclusiva dell’intervista di Spalletti: “È dal primo momento che sono arrivato a Napoli che si percepisce quella che è la passione per il pallone, la passione per il calcio. Il sentimento profondo per quelli che sono i loro eroi. Perché loro sono in cerca di eroi, anche calcisticamente parlando. Qui a Napoli hanno bisogno di miti, di eroi da esaltare. Loro non lesinano complimenti, abbracci e sentimenti per quelli che fanno le cose e la vera vittoria per una persona è quella di aver dato della felicità a quelli che sono sentimentali come i napoletani, ecco. Noi bisogna andare a dare felicità a queste persone che ci vogliono bene“.
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