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Il calcio italiano riparta dal Lecce: giovani, idee ed equilibrio finanziario

Il calcio italiano riparta dal Lecce: giovani, idee ed equilibrio finanziario

©️ “LECCE” – FOTO MOSCA

C’è poco da dire. Se c’è una società che andrebbe presa come modello per tutto il sistema calcistico italiano, questa è sicuramente il Lecce.

Dopo alcune stagioni travagliate, la proprietà di Sticchi Damiani ha deciso di fare le cose per bene e iniziare a sognare in grande. Come? Con le idee, con la passione, con tanto studio, passione e competenza. Quella che possiede ad esempio Pantaleo Corvino, colui che scova i diamanti più limpidi dai terreni più fangosi. Un vero e proprio database umano, conoscitore del calcio a trecentosessanta gradi, e soprattutto enorme scopritore di talenti.

È così che il Lecce è un fiore all’occhiello del calcio italiano, uno dei pochissimi, che riesce a coniugare ambizione sportiva con equilibrio finanziario ed economico. In questa finestra di mercato il Lecce è riuscito a mantenere intatto il monte ingaggi, che resta tra il più basso in Italia e grazie al quale riesce a mantenere in ottimo stato i bilanci. Solamente 15 milioni la spesa totale per mantenere l’organico. “Noi per portare il club in equilibrio abbiamo dovuto definire il monte ingaggi più basso in Italia e, probabilmente, anche in Europa. Il costo per gli ingaggi è di 15 milioni lordi e con questo livello abbiamo conquistato una promozione prima, una salvezza poi portando pure la Primavera ai massimi livelli”, ha ribadito Corvino.

Ed inoltre la società è riuscita ad abbassare ulteriormente l’età media della formazione, improntata marcatamente sulla valorizzazione dei giovani. Oggi siamo di poco sopra ai 23 anni, ed in rosa c’è un solo calciatore che supera i 30 anni, ovvero Dermaku.

Il campo restituirà tante altre soddisfazioni, ne siamo certi. L’impegno e il sacrificio stanno già portando i primi frutti.

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