Cannavaro: “Cina? Esperienza fantastica. Ora sogno la panchina del Napoli”
Cannavaro confessa di essere arrivato al limite e di aver bisogno di tornare alle origini, facendo trapelare una velata ambizione: allenare il Napoli un giorno.
© “CANNAVARO”– FOTO MOSCA
Fabio Cannavaro ha rilasciato una lunga intervista al Corriere del Mezzogiorno in cui rivela aneddoti vissuti nella sua esperienza da allenatore in Cina, l’aver vissuto il lockdown duro e tutte le difficoltà legate alla pandemia nella terra del dragone. Adesso confessa di essere arrivato al limite e di aver bisogno di tornare alle origini, facendo trapelare una velata ambizione: riuscire a guadagnarsi la panchina del Napoli. Sarebbe il sogno del Cannavaro allenatore poter guidare gli azzurri, e, magari, portare qualcosa di importante nella sua città.
Cannavaro ci racconti la sua Cina.
“Un paese che mi ha aperto la mente. Soprattutto sono cambiato io nel frattempo. L’esperienza ti aiuta a crescere, a vivere intensamente in un luogo diverso, a trarne insegnamento. E a capire anche che nella vita, a un certo punto, esistono delle priorità. Facile sacrificare la famiglia quando hai la certezza che puoi vederla di tanto in tanto, ma poi la pandemia ha cambiato tutto. Ci sono stati momenti in cui gli affetti mi sono mancati in maniera asfissiante. E questo soprattutto negli ultimi due anni: il Covid-19 ci ha insegnato delle cose mi ha indotto a una riflessione”.
Cosa l’ha convinta a tornare definitivamente a casa?
“Sei bolle in due anni, la più lunga di 72 giorni. Quella più corta è durata un mese. Lunghi periodi in cui all’inizio provi ad adattarti, comprendi che è l’unico sistema per fronteggiare la pandemia. Poi però sei da solo, lavori e basta. Che va anche bene, ma ho perso troppe cose, non ho seguito la crescita dei miei figli. Li ho visti due volte. Natale senza affetti, un banale compleanno in videochiamata compatibilmente con il fuso orario. É diventato pesante, troppo. E quindi, un mese fa, ho comunicato alla società, il Guangzhou, che non sarei rientrato. Mi hanno chiesto di aspettare, di ripensarci. Anche lo scorso anno avevo chiesto di risolvere il contratto”.
E adesso?
“Voglio allenare, mettere a frutto l’esperienza”.
Ma a Napoli la panchina è occupata.
“E anche bene perché Spalletti sta andando alla grande. Però sognare non fa male”.