DAZN: l’aumento delle tariffe mette in fuga i tifosi?
DAZN con il recente aumento delle tariffe ha spinto molti abbonati a cercare alternative più convenienti: è meglio che torni sui suoi passi.
La piattaforma di streaming sportivo DAZN sta attraversando un periodo di difficoltà che potrebbe cambiare il volto dello sport in streaming in Italia. Il principale problema è legato alla politica tariffaria, che molti clienti considerano troppo costosa, proprio nel momento in cui crisi economica e inflazione toccano la tasca e il portafoglio degli italiani. DAZN, che ha ottenuto i diritti esclusivi per trasmettere le partite di Serie A e Serie B, ha recentemente aumentato le tariffe, mettendo in fuga alcuni abbonati.
Le nuove tariffe introdotte da DAZN, che hanno provocato una dura nota del Codacons, sono le seguenti:
DAZN Standard: €40.99 al mese, con accesso a tutte le partite di Serie A, Serie B, La Liga e l’Europa League. Gli abbonati possono registrare fino a sei dispositivi e utilizzarne due contemporaneamente sulla stessa rete.
DAZN Plus: €55.99 al mese, con gli stessi vantaggi del piano Standard, ma con la possibilità di utilizzare fino a sette dispositivi, di cui due possono essere connessi a reti internet diverse.
Inoltre, DAZN sta cercando di spingere i suoi clienti a sottoscrivere abbonamenti annuali, senza la possibilità di disdetta anticipata. In tal caso, il costo mensile scende a €30.99 per lo Standard e €45.99 per il Plus. Questi aumenti tariffari hanno scoraggiato molti tifosi, che ora cercano alternative più convenienti, spesso illegali, come siti web non autorizzati o app di streaming.
Il problema si è acuito con il calo degli ascolti delle prime partite di Serie A, con esempi come la partita Udinese-Juventus, che ha registrato solo 678.717 spettatori collegati in streaming su DAZN. La terza giornata ha raggiunto 4,7 milioni di spettatori su DAZN, in calo rispetto ai 4,8 milioni della stagione 2022/23. Questi dati preoccupanti sollevano pesanti interrogativi sul futuro dei diritti televisivi e sugli accordi pubblicitari e di sponsorizzazione, proprio nell’anno che veniva considerato come quello della svolta per l’introduzione del Decreto Legge Antipirateria in Italia, che ha reso più severi i provvedimenti contro la pirateria digitale, con multe salate e possibili azioni legali per chi viola il diritto d’autore di opere audiovisive, inclusi eventi sportivi.
L’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (AGCOM) ha recentemente oscurato 45 siti web pirata, dimostrando la volontà di combattere la pirateria in modo efficace. Questo intervento ha reso possibile l’oscuramento dei siti illegali in soli 30 minuti. Questa nuova legge rappresenta un passo significativo nella lotta contro la pirateria che provoca danni per oltre 700 milioni di euro in termini di Pil e mancati introiti fiscali per 319 milioni di euro.
Questo giro di vite contro la pirateria avrebbe dovuto spingere DAZN a lanciare una politica tariffaria più aggressiva, di contenimento dei costi, proprio per incentivare i tifosi ad abbandonare la pirateria e sottoscrivere servizi legali per sostenere il calcio italiano. E invece, avranno pensato che ormai i polli erano in gabbia e si potevano spennare. E così si è persa un’occasione propizia per favorire il ritorno alla legalità, mentre la decisione di aumentare le tariffe si è rivelata perdente, un vero e proprio boomerang per DAZN, perché ha spinto molti tifosi a disdire l’abbonamento e a orientarsi verso soluzioni più convenienti purtroppo, spesso, ancora illegali.
La questione ora è vedere se DAZN rivedrà la sua politica tariffaria per mantenere il pubblico interessato al calcio italiano o se il futuro dello sport in streaming in Italia verrà definito da alternative più accessibili e flessibili come Now TV, TIMVISION, le nuove offerte di SKY Calcio o con l’introduzione di un nuovo canale TV gestito direttamente dalla Lega Calcio.
La sfida per i clienti è aperta, e solo il tempo dirà quale strada prenderanno i tifosi italiani.