Bari, Marino: “Ora si cambia! Voglio un calcio propositivo e aggressivo, bisogna divertirsi e far divertire”

Il nuovo allenatore del Bari Pasquale Marino si è presentato in questi minuti in conferenza stampa: le prime parole del tecnico biancorosso.

Articolo di Redazione SDS11/10/2023

Deciso e motivato, è intervenuto in questi minuti in conferenza stampa il nuovo allenatore del Bari Pasquale Marino, che si è presentato ai suoi nuovi tifosi e ha risposto alle domande dei giornalisti presenti.

“Le cose non stavano andando bene, e per me è una grande responsabilità visto il percorso fatto dal mio predecessore. Sono rimaste scorie nei calciatori e nell’ambiente stesso. I calciatori non hanno espresso il massimo delle potenzialità, il mio compito è infondere concetti ben delineati. Tenteremo di trovare l’abito giusto per far rendere un organico importante qual è quello del Bari”.

“Sono arrivato a un’età in cui posso scegliere qualsiasi cosa. Ho preferito rimanere un anno fermo, vivo di passione. Questo Bari ha calciatori con caratteristiche variegate che permettono di avere un assetto camaleontico”.

Mi piace fare un calcio aggressivo e propositivo con possibilità di verticalizzare non appena possibile. Nell’ambiente percepisco delusione ma è il mio pensiero è fare bene. Il risultato arriva attraverso il bel gioco, dall’impostazione. Credo di riuscire a lavorare bene con questo gruppo, devo trasmettere entusiasmo ai ragazzi. L’obiettivo è far tornare più gente possibile al San Nicola”.

“La mazzata avuta dalla squadra è stata peggiore di una retrocessione, qualcuno l’ha anche ammesso tra i calciatori. È giunto il momento di archiviare tutto e ripartire. Il Bari deve giocare in maniera sbarazzina per divertirsi e divertire il pubblico, con lo stesso atteggiamento in casa e in trasferta”.

La scelta di Bari è stata bella. Guardavo partite per curiosità e leggere le parti tattiche per aggiornarmi. Quando non lavori, il tempo trascorre bene comunque ma quando iniziano i campionati sale l’adrenalina in corpo e vorresti esserci dentro”.