I FRATELLI JABER, ABBRACCI E BARRIERE

Mahmoud Jaber. Il mio Davide è senza stella è un libro di Raffaele Trito che affronta un tema quanto mai attuale, quello del conflitto tra Palestina e Israele, attraverso la storia di due fratelli nati in Israele, Abdullah e Mahmoud Jaber, uniti da una passione comune, il calcio, ma allontanati da un clima conflittuale e […]

Articolo di Simone Dionigi17/05/2025

Mahmoud Jaber. Il mio Davide è senza stella è un libro di Raffaele Trito che affronta un tema quanto mai attuale, quello del conflitto tra Palestina e Israele, attraverso la storia di due fratelli nati in Israele, Abdullah e Mahmoud Jaber, uniti da una passione comune, il calcio, ma allontanati da un clima conflittuale e divisivo imposto dalle logiche politiche e da una cultura che vede nella diversità tra persone un limite. Una barriera, per usare una metafora calcistica.

Le carriere calcistiche conducono i due fratelli a imboccare strade opposte che coinvolgono valori e scelte politiche in conflitto ma soprattutto inducono a riflessioni esistenziali come quella di Abdullah, trovatosi davanti ad un bivio tra la scelta di seguire gli ideali del se stesso bambino o aderire alle logiche politiche del tempo.

Mahmoud, arabo di origine musulmana, sente il paragone con il fratello maggiore e inizialmente prova nei suoi confronti un sentimento di odio dovuto tuttavia al fatto che i due non si conoscono abbastanza avendo passato poco tempo assieme.

L’evento cruciale della storia è una partita in cui i due fratelli si trovano in campo l’uno contro l’altro e al termine della gara si abbracciano. Questo gesto così potente trasforma la gente negli spalti in un unico popolo unito, con un unico cuore pulsante che batte per entrambi i fratelli.

Evocativa è la data di questo match: l’11 settembre 2021, esattamente vent’anni dopo il crollo delle Torri Gemelle per mano dei terroristi mediorientali e ventott’anni dopo la caduta in Cile del governo di Allende, eletto democraticamente, cadono le barriere fra due Stati grazie ad un semplice abbraccio fra due ragazzi che nascono fratelli, crescono divisi e si ritrovano uniti.