Lesione distrattiva, perché è così grave?

"Lesione distrattiva" è ricercatissima su internet, ma le informazioni sono incongruenti tra loro: facciamo chiarezza.

Articolo di Gianmarco D'Antonio31/03/2023

© “OSIMHEN” – FOTO MOSCA

Nelle ultime ore non si fa altro che parlare di lesione distrattiva all’adduttore. Molte notizie si susseguono e danno diverse informazioni, incongruenti tra loro. Proviamo a fare un po’ di chiarezza e spiegare i motivi per cui c’è tanta disparità: le lesioni distrattive sono diverse dagli strappi, in entrambi i casi si tratta di rottura delle fibre muscolari e/o legamentose di un particolare segmento corporeo, ma nel primo caso si parla di una percentuale d’infrazione che non supera il 50%, mentre nel secondo può coinvolgere dalla metà alla totalità della composizione muscolare.

Quando si tratta la distrazione, quindi in numero ridotto di fibre che hanno creato versamento, in 15 giorni c’è il riassorbimento e con l’aiuto del ghiaccio, che riduce l’infiammazione e allo stesso tempo aiuta la vascolarizzazione e quindi la riduzione di edema, si può rientrare con la preparazione mirata. In alcuni casi si usano tecniche specifiche di riabilitazione, come terapie fisioterapiche .

Perché il caso di Osimhen è più grave? Nella fattispecie il giocatore nigeriano non ha una lesione distrattiva qualsiasi, ma il trauma è all’inguine collegato all’adduttore, zona che i calciatori utilizzano principalmente per calciare. In questo caso l’iter riabilitativo è lunghissimo, poiché basta una minima parte non rientrata dalla lesione che crea una ricaduta peggiore dello stato iniziale. Zona delicata, sovra utilizzata nel calcio.

Altre compagini purtroppo hanno fatto l’errore di generalizzare la lesione distrattiva di qualsiasi segmento applicando la stessa teoria ad una zona che purtroppo è completamente avulsa da questi schemi. Quindi per quanto riguarda la riabilitazione si deve rientrare totalmente dalle fibre insane, tenere sempre la gamba alta e far defluire il sangue, aspettare che l’edema in questo caso si sia riassorbito completamente, fare una nuova diagnosi con esami strumentali ed iniziare la riprogrammazione forzata dell’arto.

Osimhen è una bestia e ci ha dimostrato che geneticamente può recuperare da qualsiasi cosa, ma chiaramente non può reinventarsi le fibre, i tempi sono quelli, e per quanto puoi essere forte e veloce nei recuperi, 40/45 giorni di recupero sono il minimo. Con la speranza di sbagliarsi, ci auguriamo di vederlo in campo al più presto.