Iella o che?
Il numero di infortunati in casa Napoli inizia a destare preoccupazione. È solo iella o c’è qualcosa che non va nella preparazione atletica?

© “SPALLETTI” – FOTO MOSCA
Conti che non tornano in casa Napoli: tirando la somma degli infortuni, il totale che preoccupa seriamente Spalletti e i tifosi colloca gli azzurri in vetta alla lista delle vittime di crac muscolari e non solo. Fra contratture, strappi e altri acciacchi, sembra che ne sia fuori solo Petagna, probabilmente per aver giocato pochi minuti e in rare occasioni.
Il pari con il Sassuolo, oltre a rivelare il problema della discontinuità del Napoli, apre un capitolo anomalo nel suo percorso nel campionato: cosa non va nella preparazione atletica degli azzurri? Costretti a lavoro straordinario, ortopedici, medici sportivi, fisioterapisti, massaggiatori, sanitari anti-Covid, hanno preso in cura a fasi alterne l’intero organico del Napoli. Niente di anomalo sussurrano i difensori del “tutto va bene”, sono solo fatalità gli infortuni. Si giustificano con il surplus di lavoro fisico imposto dalla sequenza ravvicinata delle partite.
È debole l’alibi, tenta invano di legittimare l’incredibile numero e la gravità degli infortuni: prima di tutto perché non succede ad altre squadre italiane chiamate a impegni analoghi e poi, solo per fare un esempio, perché non hanno problemi analoghi i super atleti della Nba che disputano incontri di basket con tempi di recupero minimi tra una partita e l’altra.
E allora, è solo iella l’impressionante forfeit degli azzurri, che messi in fila denunciano un’anomala vulnerabilità muscolare, o c’è qualcosa che non va nella preparazione atletica? Non fosse così diventerebbe urgente affidarsi al miglior esorcista in circuito, a maghi e fattucchiere, perché liberino Ospina, Meret, Manolas, Mario Rui, Zanoli, Demme e Lobotka, Zielinski, Politano, Lozano, Ounas, Mertens, Osimhen, dall’influenza nefasta delle forze del male e in corso di smantellamento della iettatura perché si occupino, e in fretta, di Koulibaly, Fabian, Insigne, ultime vittime della iella (?).
Con soli due giorni di sosta (ahi, ahi) dalla trasferta in Emilia, arriva a Napoli e dall’albergo per Vip del corso Vittorio Emanuele si fionderà a Fuorigrotta, Stadio Maradona, la straripante Atalanta di Gasperini e Zapata. A tentare di non perdere colpi e la vetta della classifica troverà un Napoli rappezzato, privo dei suoi leader, con il tecnico in tribuna, non propriamente irreprensibile nelle scelte anti-Sassuolo e per di più squalificato, conseguenza del cartellino rosso sbandierato dall’incompetente arbitro leccese Pezzuto, al massimo buono per dirigere le partitelle scapoli-sposati, imputato tra l’altro di non aver annullare anche il gol del due a due di Ferrari.
Che il protettore degli azzurri ci metta del suo, o sarà dura, molto dura.