“Voglio vivere così…”

Una reputazione da vip e uno stipendio da far girare la testa: il fascino impareggiabile del super club degli allenatori moderni.

Articolo di Luciano Scateni03/11/2021

© “MOURINHO” – FOTO MOSCA

Giacomino, Gennaro, Mario, cosa volete fare da grandi?”. “Il pilota, l’idraulico, il medico”. Poveri, disinformati bambini? E no, scherzano, sono internauti in erba, capaci molto più di noi adulti di navigare nel mare magnum di Wikipedia e mandano via dalla mente timidi desideri, tenere quanto modeste aspirazioni. Crescendo chiedono, s’informano, imboccano la via maestra dell’ambizione connessa alla conoscenza, meditano e gli sorriderà la vita.

Come? Semplice, studiano dalla tenera età l’affascinante materia del calcio, si applicano a continua osservazione di quanto avviene a bordo campo. In piena pandemia, con il sonoro in sordina delle scarse tifoserie catturano il sacro verbo dei tecnici, che danno disposizioni alle squadre in campo. Si procurano il nulla osta per assistere agli allenamenti, alle partitelle di rifinitura, stringono amicizia con parenti e amici degli allenatori per carpire notizie su metodi e strategie trasmesse ai giocatori, leggono con profitto le note dei giornalisti sportivi sulle scelte e i comportamenti dei coach.

A che scopo? Ma certo, per diventare allenatori e snobbare chi li spingerebbe a rivestire il ruolo prestigioso di medico, magistrato, ingegnere, ben retribuito, ma imparagonabile alla lauta dimensione economica che fa dei tecnici vip altrettanti re Mida.

Per comprendere a fondo la prioritaria scelta di vita di Giacomino e compagni, niente di meglio di un menù di facile consultazione via internet, ma prima una brevissima premessa: un milione di euro, dovessimo tornare al 2002, equivarrebbe a 2 miliardi di lire.

E allora, un’occhiata con giustificato smarrimento alle prebende di famosi allenatori europei, partendo, si fa per dire, dal “basso”: Mourinho (Roma) è quotato 9.2 milioni all’anno, Belsa (Leeds) 9.5, Ancelotti (Real Madrid) 11, Rodgers (Leicester) 11.7, Conte (Tottenham) 12, Allegri (Juventus) 12.9, Pochettino (Psg) 13.4, Klopp (Liverpool) 17.5, Guardiola (Manchester City) 23, Simeone (Atletico Madrid) 40.

Sono cifre lorde, certo, ma al netto non meno clamorose. I quaranta milioni di euro corrisposti a Simeone equivalgono in vecchie lire a 80 miliardi.

Dubbi zero per Giacomino, Gennaro, Mario: il diploma, certo, per nutrire la mente e cavarsela nel rispondere alle interviste, ma senza sottrarre tempo alla scalata del super club degli allenatori.

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