La Salernitana riflessa in un’immagine: la solitudine di Inzaghi e il silenzio di Iervolino
Provate a immaginare la stessa carrozza con la presenza di Sabatini a bordo.
In relazione alla sconfitta di Firenze, la Gazzetta dello Sport ha scritto che nel tremebondo avvio, Pippo Inzaghi ha mostrato la propria incredulità a chi era con lui in panchina, ha urlato, ha provato invano a svegliare una squadra che ha perso prima ancora di scendere in campo. Eppure, dopo una prestazione così umiliante, ecco l’incredibile seguito sulla via del mesto ritorno a Salerno. Quella che riportiamo è una foto emblematica (tratta dal gruppo FB Salernomania) che rappresenta in maniera eloquente lo stato attuale della dirigenza della Salernitana.
E’ mai possibile che dopo una sconfitta così avvilente e frutto di una prestazione inguardabile, allenatore e direttore sportivo non avevano nulla da dirsi? Sbagliare è umano ma perseverare è diabolico e senza una analisi obiettiva sugli errori commessi, non è possibile trarre insegnamenti per correggere la rotta. Provate a immaginare la stessa carrozza con la presenza di Sabatini a bordo. Pensate che sarebbe rimasto a rimuginare solitario sull’ennesima pesante sconfitta senza dire nulla a calciatori e allenatore? Immaginiamo tutti che con Lui il clima nella carrozza ferroviaria sarebbe stato sicuramente molto incandescente, ma anche molto più produttivo.
Ma a parte la “lontananza” tra DS e allenatore (è fin troppo evidente che Pippo Inzaghi non sia stato scelto da De Sanctis), anche le altre figure societarie sembrano marcare le distanze. L’amministratore delegato Maurizio Milan ha lasciato la tribuna prima del fischio finale e sicuramente avrà avuto un lungo confronto telefonico con Iervolino. L’ultimo di una lunga serie.
Ma osservando la foto di quella carrozza ferroviaria, che trasuda tristezza e disorientamento, tornano alla mente le parole pronunciate da mister Sousa nel marzo scorso quando chiedeva al patron Iervolino: “Sono nel calcio da una vita. Gli ho chiesto di essere molto più presente, perché lui è il massimo dirigente: si deve vedere e si deve sentire, è importante per tutti, per me, per il direttore sportivo”.
Ecco perché sono sempre più numerosi coloro, e noi ci uniamo ad essi, che rivolgono un accorato appello a Iervolino affinché si decida a far conoscere la sua opinione in questo periodo così delicato per la Salernitana. Ma il patron granata sembra aver scelto di mantenere il silenzio. Non ci sono commenti immediati dopo le partite, nessuna spiegazione e, soprattutto, nessuna rassicurazione sul presente e sul futuro della squadra granata. Possiamo immaginare la sua amarezza, ma un vero leader, un manager esperto come lui non può metterci la faccia e salire sul palcoscenico solo nei momenti in cui si celebra un successo. Sono proprio i momenti negativi, quelli in cui la sua presenza e la sua voce diventano assolutamente indispensabili. E così, in questo assordante silenzio, fioccano sui social le tante domande dei tifosi smarriti:
“Perché Iervolino non fa chiarezza e non spiega le sue reali intenzioni e i suoi progetti futuri?”
“È ancora disponibile a sostenere un investimento importante per salvare la squadra dal baratro della serie B?”
“È vero che eventuali acquisti saranno subordinati alla partenza di Boulayè Dia?”
“Il DS De Sanctis è ancora nelle piene funzioni o, come ha scritto qualcuno, è stato demansionato nel ruolo, in attesa di sostituzione?”
Comprendiamo l’esigenza di garantire una gestione oculata delle risorse e la necessità di coprire il buco di bilancio ma, lo ribadiamo ancora una volta, una malaugurata retrocessione in serie B si rivelerebbe catastrofica per i bilanci societari e per i sogni di gloria fin qui cullati dalla società, finiremmo in un terribile baratro. In questo nostro articolo abbiamo illustrato alcuni dei danni irreparabili che ne deriverebbero.
Poi c’è una ultima domanda, la madre di tutte le domande, che ciascun tifoso granata vorrebbe rivolgere a patron Iervolino: “Ma non ti sei mai pentito di aver licenziato Sabatini?”