Gioielli nascosti: alla scoperta delle nuove stelle del calcio italiano

Nelle serie inferiori del calcio italiano ci sono tanti giovani talenti che affilano le loro abilità, sognando di raggiungere la Serie A.

Sabatini
Articolo di Giovanni Santaniello27/12/2023

L’ultima dichiarazione di Roberto Baggio offre molti spunti di riflessione: “A volte vedo calciatori in Serie C o D che hanno un talento incredibile. Gente che da del tu al pallone. Mi soffermo a guardare i loro movimenti, le loro giocate, e dentro di me mi domando: “come può uno del genere giocare in serie minori? Possibile che non lo noti nessuno? Poi vedo approdare calciatori in Serie A che fanno solo da comparsa. Calciatori presi in campionati sconosciuti, ma che per qualche ragione entrano nel giro giusto e approdano magicamente nella massima serie. Sarà merito dei procuratori, degli sponsor?

Questa sua osservazione evidenzia un paradosso del sistema calcistico moderno: mentre alcuni giocatori di talento incomprensibilmente rimangono in ombra nelle serie inferiori, altri meno meritevoli vengono catapultati nelle luci della ribalta. Questo scenario si riflette anche nella realtà della Salernitana. Con l’arrivo di tre talent scout esperti come De Sanctis, Migliaccio e Lo Schiavo, le aspettative erano molto alte. Si sperava che questo trio potesse scoprire e lanciare giovani promesse nel panorama del calcio italiano, facendo le fortune della Salernitana. E invece, nonostante i loro sforzi e i continui viaggi intorno al mondo, hanno completamente disatteso queste speranze. La squadra granata si è trovata a dipendere dagli algoritmi per l’acquisto di nuovi giocatori, una pratica sempre più diffusa ma che rischia di trascurare le gemme nascoste nel proprio territorio.

Baggio, nel suo commento, pone l’accento sulla necessità di valorizzare i talenti italiani, citando esempi di successo in Germania e Spagna dove i settori giovanili sono stati cruciali nel rilancio del calcio nazionale. Questo approccio non solo potrebbe rivelare nuovi campioni, ma anche rinvigorire l’intero sistema calcistico italiano, rendendolo più competitivo e radicato nella sua cultura sportiva.

Il calcio italiano, per tornare ai suoi antichi fasti, deve quindi guardare con più attenzione alle proprie radici, valorizzando i giovani talenti che giocano nelle serie minori. Questa non è solo una questione di scovare nuovi campioni, ma anche di creare un sistema più equilibrato e sostenibile, dove il merito e il talento prevalgano su interessi esterni come quelli dei procuratori e degli sponsor.

Le squadre di vertice del calcio italiano portano un peso significativo: sono esse a dover guidare la trasformazione del sistema, valorizzando e investendo con convinzione nei giovani talenti nazionali. Questo approccio, come evidenziato da Baggio, è l’unico percorso per il calcio italiano per riscattarsi e tornare ai fasti di un tempo. Inoltre, per club come la Salernitana, una simile strategia non è solo una scelta sportiva ma anche una necessità economica. Calciatori come Botheim, Sambia, Mikael, Stewart, Simy, Lovato, e Bronn, non sarebbero in grado di fare la differenza neanche in Serie B, ma i loro contratti milionari appesantiscono in modo insostenibile i bilanci della società di Iervolino. Paragonando questa situazione con l’operato recente del Lecce sotto la guida di Corvino, l’attuale scenario nella Salernitana appare ancora più disperato e bisognevole di interventi riparatori urgenti. Ovviamente con l’attuale posizione in classifica non è questo il momento di puntare solo su giovani promesse, ma ricordiamoci quando il Napoli di Luciano Moggi scoprì a 23 anni, nel campionato di C1 in Sardegna, Gianfranco Zola. Divenne subito il regista titolare della squadra di Maradona, che lo indicò come suo erede.

Auspichiamo che l’acume, l’istinto e la profonda competenza di Walter Sabatini siano efficaci nel rintracciare quei talenti attualmente mancanti a Salerno. Considerato che l’infortunio muscolare recente di Boulaye Dia ha complicato le strategie, è essenziale trasformare la necessità in un punto di forza.

Ciò si accompagna alla speranza che anche il patron Iervolino contribuisca con adeguati investimenti economici, fondamentali per evitare che la squadra precipiti nell’abisso della serie B.

Iervolino, Salernitana

Iervolino, l’ultima sfida: da Presidente in fuga a Eroe della Salernitana?

Petrachi e Martusciello stanno salvando la Salernitana. Si spera nel ritorno di Iervolino per trasformare...

Posta del tifoso Salernitana

La lettera di un tifoso della Salernitana: adda passà ‘a nuttata!

Chiedete a padri di famiglia come me, di spendere centinaia di euro per vedere la...

Tongya

Franco Tongya: un talento emergente che approda alla Salernitana

Con l'ingaggio di Tongya, Petrachi ha dovuto affinare le sue doti di talent scout, trasformando...

Petrachi chef

Friggere con l’acqua: Petrachi alla Salernitana e il paradosso del mercato in attivo

La missione affidata a Petrachi è sempre quella di un mercato in attivo. Si è...