Darwin Pastorin ha voluto ricordare così Gianni Di Marzio
Gianni di Marzio aveva un’umanità al di fuori del comune. Il calcio perde un grande personaggio e un grande uomo.
Gianni Di Marzio era una persona straordinaria. Un uomo divertente, generoso, ironico, sempre disponibile. Rispondeva a tutti senza fare distinzione tra grandi giornali o piccoli giornali, tra radio nazionali o di quartiere. Era un personaggio che ho avuto modo di frequentare a lungo e con il quale ho avuto un bellissimo rapporto.
Qui a Torino, ha conosciuto la mia famiglia, i miei genitori, i miei fratelli.
Il mio ricordo di lui è quello di una persona che viveva nel mondo del calcio senza arroganza, senza presunzione e lo faceva, soprattutto, con una competenza invidiabile.
Gianni il calcio lo conosceva, lo masticava, in maniera straordinaria. Infatti è stato – con Osvaldo Soriano – uno dei primi a segnalare in Italia un giovanissimo Diego Armando Maradona. Aveva visto bene anche in quell’occasione. Quando parliamo di lui, parliamo di un grande scopritore di talenti.
Ma non solo, parlava di calcio in tv, o dal vivo, e percepivi questa competenza frutto di studio, mai di improvvisazione. Una conoscenza che derivava da un amore viscerale per il mondo del calcio. E questa passione l’ha trasmessa al figlio Gianluca, grande esperto di mercato e volto di Sky. Ho trascorso tante giornate con Gianni, a parlare di vita, di futuro e anche di calcio. Sapeva tutto, tutto di quel difensore brasiliano che giocava in Serie B, di quell’attaccante austriaco. Era un’enciclopedia.
Gianni di Marzio era una persona piacevole, ed era bello vivere la sua compagnia. Aveva un’umanità al di fuori del comune. Il calcio perde un grande personaggio e un grande uomo.